di Franco Ordine
È tornato il calciomercato dei bei tempi andati. Merito quasi esclusivo dei cinesi di sponda Inter e in particolare di Juve e Napoli che hanno dominato la scena con affari da emiri, a tre cifre, e fuochi d'artificio. Ne è venuto fuori un effetto benefico per il resto della compagnia con un clamoroso rialzo di quotazioni e stipendi che avranno riflessi viziosi sui bilanci prossimi (a eccezione del virtuoso Torino di Cairo). La Juventus era la più forte, è rimasta la più forte: ha perso per strada Pogba ricavandone una fortuna ma con quella cifra ha tolto l'estro di Pjanic alla Roma e i gol di Higuain al Napoli e ha corredato il resto della sua architettura europea con Dani Alves, Cuadrado e Benatia mancando solo il colpaccio finale, Witsel, indispensabile a un centrocampo che ha in Marchisio un punto interrogativo e in Khedira una fragililità muscolare conclamata. Pjaça è il progetto più attraente di futuro Sivori. La Roma è stata quella più penalizzata dal ratto di Pjanic e non solo perché nel frattempo ha perso la Champions retrocedendo in Europa league ma perché il massiccio arrivo di difensori (7) non ha blindato il reparto mentre il recupero di Strootman, da solo, non può moltiplicare la qualità del centrocampo.
Meglio della Roma ha lavorato il Napoli, pur col solito ritardo: ha inseguito inutilmente Icardi a cui ha regalato un ricco rinnovo contrattuale con l'Inter, ha puntellato la difesa con Maksimovic, ha migliorato la cifra col tuttocampista Zieliski. E il giovane polacco Milik può diventare una rivelazione. L'Inter ha un tesoro avvolto nella sabbia a causa del cambio a ridosso del torneo dell'allenatore: ha talento, classe, nomi che eccitano la fantasia del suo popolo (Gabigol e Joao Mario) ma non ha ancora la squadra su cui de Boer deve lavorare e in fretta. Una sola pecca: aveva bisogno di un difensore laterale, ma è sfumato sul gong il colpaccio Lichtsteiner. Il Milan è rimasto a guardare.
Galliani ha preparato un mercato di prim'ordine (Pjaça, Musacchio, Zieliski, Cuadrado), ma si è arreso dinanzi al catenaccio dei prossimi padroni cinesi e alla decisione di Fininvest di chiudere la borsa per evitare di rispondere dell'investimento in caso di mancata cessione del club. Montella deve arrangiarsi, almeno fino a gennaio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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