Colpo Elmas a San Siro. Il Milan con il fiatone fa scappare l'Inter a +4

Decide il macedone in avvio, gol annullato a Kessie nel finale. Pioli paga l'emergenza

Colpo Elmas a San Siro. Il Milan con il fiatone fa scappare l'Inter a +4

È un'altra domenica che sorride all'Inter. Dopo l'Atalanta, tra gli inseguitori, finisce nel modo più utile alla causa tricolore la sfida di San Siro con il successo del Napoli sul Milan. Partito davanti Spalletti con il primo gol di testa di Elmas, viene raggiunto dalla stoccata di Kessiè che viene azzerato dal Var per una posizione di fuorigioco da terra molto discutibile di Giroud. Lo fa in modo autorevole con una gara pulita, razionale, senza sprechi né cedimenti, dimenticando gli assenti e trovando nel primo gol di testa di Elmas lo spunto per mettere ko il Milan. Che invece è in evidente affanno. Arranca pericolosamente e non da ieri come dimostrano gli ultimi tre risultati (Liverpool, Udinese e Napoli). Ormai ha puntato tutto, troppo, sul recupero degli infortunati a inizio 2022. Non sarà troppo tardi? E durerà?

La mossa a sorpresa di Spalletti (Petagna centravanti ed Elmas a sinistra, Mertens in panchina) premia subito il Napoli e lo porta davanti al culmine del terzo angolo consecutivo in pochi minuti. Il Milan paga subito il prezzo salatissimo all'assenza di un regista difensivo (fuori in tre titolari del reparto, Kjaer, Calabria e Theo Hernandez): sulla traiettoria velenosa di Zelinski, Elmas brucia Tonali e lo beffa con deviazione vincente. A quel punto ancora una volta Pioli deve cominciare a nuotare controcorrente. Riorganizzarsi non è operazione semplice perché il colpo basso è accusato anche dai 55 mila di San Siro. La prima scossa milanista è quella provocata da Ibra (girata di testa su cross di Ballò Tourè), la seconda dal sinistro a fil di palo di Florenzi: troppo poco per meritare il pari nella prima frazione. Le spiegazioni non mancano: Diaz non trova spazio con Demme, Krunic corre a vuoto a tal punto da abbattere anche Kessiè a un certo punto, Anguissa vince il derby africano con lo stesso Kessiè e il gioco non sgorga mai fluido se non quando si passa dalla parte di Messias che Di Lorenzo tiene al guinzaglio a fatica.

Quando Ibra centra la porta provvede la mano di Ospina a deviare il pericolo, quando tocca a Petagna la palla buona provvede Tomori ad anticiparlo per la disperazione di Spalletti che vedeva già il comodo raddoppio: siamo nella ripresa capace di promettere qualcosa di meglio rispetto alla prima frazione. Pioli ricorre finalmente ai cambi, inevitabili: dentro Giroud e Saelemaekers per i due deludenti Diaz e Krunic ma i frutti immaginati non cadono dall'albero. E così il Napoli può reggere tranne che in occasione della stoccata di Kessiè frutto di uno degli ultimi assalti rossoneri. Lo fa con qualche accortezza tattica frutto della sapienza del suo tecnico che così continua a castigare Pioli per l'undicesima volta.

La morale finale è la seguente: per una parte il Milan paga le assenze che sono troppe e da troppo tempo, per una parte ha disperso le qualità del suo calcio per via del discutibile smalto di Kessiè e soci. Così si allontana pericolosamente dall'Inter, staccato adesso a 4 punti a un giro dalla fine del 2022. È sicuro: di questi due episodi (tra Bergamo e San Siro) ne parleremo per tutte le feste di Natale.

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