Sta per succedere quello che non è mai successo: Milano fuori dall'Europa. Basta un punto della Sampdoria nell'ultima giornata contro il Parma già retrocesso e quasi fallito. In sintesi: è già così, a meno di clamorosi colpi di scena o di ancor più imprevedibili esclusioni di squadre italiane per ragioni che non c'entrano coi risultati sportivi (ma dovrebbero essere escluse entrambe le genovesi).
Per quanto già digerita dai tifosi di Inter e Milan in una stagione sportivamente tragica, la notizia è clamorosa: da quando esistono le coppe internazionali continentali almeno una squadra di Milano c'era sempre stata. Parliamo di 60 anni continui di presenza. E parliamo di una città che ha fatto la storia di questo sport.
L'avevamo già ricordato una volta qui: Milano è la città che ha vinto più trofei in tutta Europa (20 divisi tra Milan e Inter, contro i 19 di Madrid), è anche la città che negli ultimi trent'anni ha vinto più Coppe dei Campioni (o Champions League).
Vederla fuori dall'Europa per la prima volta è una sconfitta pesante, per i due club cittadini. Si potrebbe dire anche dell'intero calcio italiano, se non ci fosse tutto il resto del Paese che gode legittimamente delle disgrazie altrui.
Milano scompare dai radar europei del calcio nel momento in cui la città è al centro di molte altre cose (per Expo, per la Fondazione Prada e per altro). È un peccato. A Milano si giocherà la finale della Champions League del 2016. Un paradosso, quantomeno. Una beffa, più precisamente.
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