Coman, la legge dell'ex spegne le stelle del Psg. Bayern sul tetto d'Europa

Mbappè sbaglia, il connazionale (già alla Juve), cresciuto nel Paris, no: la Champions in Baviera

Coman, la legge dell'ex spegne le stelle del Psg. Bayern sul tetto d'Europa

Storica questa finale lo sarebbe stata a prescindere. L'assenza dei tifosi allo stadio Da Luz di Lisbona, causa Coronavirus, ha reso l'ultima edizione della Champions unica. Il trionfo del Bayern Monaco fa il resto. I tedeschi raggiungono il Liverpool a quota sei successi, solo il Real (13) e il Milan (7) hanno fatto meglio. Non solo, perché mai nella storia una squadra aveva vinto la Champions battendo ogni singolo avversario affrontato, dalla prima all'ultima partita disputata.

Per i bavaresi è il secondo triplete, dopo quello conquistato nel 2013, solo il Barcellona è riuscito, in due stagioni diverse (2009 e 2015) a vincere campionato, coppa nazionale e Champions).

La gara comunque è viva, vivace, fin dai primi minuti, con il Bayern che tiene la palla e prova a dettare i ritmi, il Psg che colpisce in contropiede sfruttando gli spazi che i bavaresi lasciano alle spalle della difesa, schierata quasi all'altezza del centrocampo. È così che Neuer, al 18', è chiamato a un doppio, ottimo, intervento su Neymar. La squadra di Flick risponde subito, con Lewandowski, capocannoniere della competizione, bravo e svelto a controllare il pallone, girarsi e calciare verso la porta di Navas, salvato dal palo. Al 23' è Di Maria ad avere sul piede sbagliato (il destro) la palla dell'1-0 e a spararla alta sopra la traversa. Il Bayern si rivede solo al 34', con un bel colpo di testa di Lewandowski, ben parato da Navas. L'occasione più grande del primo tempo è però quella che capita a Mbappé, nell'unico minuto di recupero del primo tempo, che spreca clamorosamente passando il pallone a Neuer. Nella ripresa il ritmo cala e questo non può che favorire il Bayern che tiene di più la palla: è così che, al 59' su assist morbidissimo di Kimmich, è Coman, cresciuto calcisticamente nel Psg (è entrato nel settore giovanile a 8 anni) a segnare di testa. Il francese ex Juventus, a 24 anni compiuti a giugno, ha già vinto 9 scudetti (nel 2015-16 colleziona almeno una presenza sia in bianconero sia coi bavaresi che trionfano nei rispettivi campionati) e 20 titoli complessivi. Un vero campione, limitato solo dagli infortuni che in carriera più volte lo hanno stoppato.

Il Psg ci mette un po' a reagire e quando si riesce deve fare i conti prima con Neuer (grande parata su Marquinhos) e poi con Orsato che, in una gara diretta benissimo, sbaglia probabilmente valutazione sorvolando su un contatto in area bavarese fra Kimmich e Mbappé.

I francesi fanno però troppo poco per pareggiare e il Bayern non deve far altro che amministrare il vantaggio. Riuscendo a vincere il triplete ed entrare ancor di più nella storia. Al termine di una finale che storica lo sarebbe stato a prescindere.

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