Il plotone per l'esecuzione di Cristian Brocchi è già schierato. Sembra quasi impossibile, per questo coraggioso ragazzo di 40 anni appena compiuti, sottrarsi al destino dopo l'ultimo disastro compiuto il 1 maggio, data che evoca il primo trionfo dell'era Berlusconi (vinse a Napoli 3 a 2 e scavalcò Maradona centrando lo scudetto). Ecco l'ennesima impresa sciagurata di questi eredi indegni (coro della curva sud) della nobile schiatta berlusconiana: farsi fare, a San Siro, 3 gol dal Frosinone per via di altrettanti sfondoni di Donnarumma e Alex, scheggiare 2 traverse, sbagliare un rigore (con Balotelli), mancare almeno 5 occasioni da gol, tirare nello specchio della porta 21 volte senza riuscire a fare più di un umiliante 3 a 3. Eppure Cristian Brocchi ha avuto la forza di sfidare il giudizio popolare battibeccando con la giuria di Mediaset premium senza arretrare di un centimetro rispetto al perimetro delle sue idee di calcio.
Evitare la marea delle censure, delle stroncature e in molti casi anche degli insulti, non gli è comunque riuscito. Perché anche qualche ex d'indiscutibile fama e competenza, come Boban, in mancanza d'altro l'ha accusato di «aver accettato una missione terribile», «troppo grande la distanza tra la Primavera e il Milan» puntando il dito anche contro la società che non è più quella «del vero Berlusconi che ha insegnato calcio all'Italia». Forse solo Rino Gattuso riesce a cogliere uno spiraglio di luce per Brocchi, puntando il dito «sulla responsabilità dei giocatori oltre che della società», segnalando che il deficit più preoccupante è costituito «dalla mancanza del senso di appartenenza».
Sul punto, Fedele Confalonieri, uno dei padri della patria milanista, è stato ancora più esplicito fino a risultare persino brutale. «Vendere, vendere Io dico che sarebbe meglio se nel frattempo giocassero meglio. Hanno fatto proprio schifo. Ci sono stati errori individuali inspiegabili», la sua analisi che è largamente condivisa dal presidente Berlusconi. Mentre Ennio Doris, altro berlusconiano di ferro, fa coraggio al presidente: «Spero che non venda, o venda solo una quota di minoranza».
Se Brocchi è condannato dai risultati (1 successo, 1 ko e 2 pari tra Samp, Carpi, Verona e Frosinone; ma il suo predecessore non fece molto meglio vincendo col Frosinone) ed è pronto a prendersi responsabilità non sue, qualche timido segnale è arrivato da Milanello. Per esempio Adriano Galliani ha riferito di aver ricevuto «15-20 minuti dopo la fine della partita la telefonata di Balotelli per scusarsi del rigore fallito». Troppo poco per immaginare che questo gruppo possa redimersi nelle prossime settimane. Perciò i riflettori del tifo sono rimasti puntati sulla trattativa per la cessione che dovrebbe conoscere tra oggi e giovedì una significativa accelerazione.
È probabile infatti che dopo il vertice familiare di ieri ad Arcore, venga convocato oggi a Milano il cda di Fininvest per ratificare l'esclusiva senza penale, con possibilità quindi di recedere entro un mese senza alcuna conseguenza, da rilasciare al gruppo cino-americano che è interessato all'acquisto di quote di maggioranza del club.
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