La confessione di Ferlaino: ''Così hanno punito Maradona...'''

Il figlio dell'ex presidente del Napoli svela: ''Non gli hanno perdonato l’eliminazione dell’Italia nel Mondiale in casa....''

La confessione di Ferlaino: ''Così hanno punito Maradona...'''

''Non gli hanno perdonato l’eliminazione dell’Italia nel Mondiale in casa. L'Italia era più forte e lui l’aveva eliminata per questo gliel’hanno fatta pagare: quando l’hanno squalificato lui si drogava da tanti anni ma l’hanno beccato subito dopo i Mondiali…'' sono le parole di Luca Ferlaino, figlio di Corrado l'ex presidente del Napoli degli anni d'oro di Maradona.

Controcorrente e sempre contro il potere. Lo ripete sempre chi ha conosciuto davvero Diego Armando Maradona. Come Luca Ferlaino, uno dei figli di Corrado ex presidente del Napoli negli anni illuminati dalla magia del Pibe de Oro, che ha rilasciato un'intervista in esclusiva al portale BlitzQuotidiano svelando particolari interessanti dell'esperienza italiana del Pibe de Oro.

Anni di trionfi irripetibili a ma anche di forti contrapposizioni contro il sistema che si acuirono durante i Mondiali 90' in Italia. Maradona riuscì a conquistarsi l'appoggio del suo stadio nella notte maledetta del San Paolo: ''Convinse una città a tifare Argentina contro Italia. Aveva solo toccato le corde giuste, dicendo: ‘Come, gli italiani schifano Napoli tutto l’anno e voi ora volete tifare Italia? Chi è che difende i colori di Napoli per tutto l’anno, io o loro?’. E ha avuto ragione: la maggior parte dei napoletani ha tifato Argentina. Fu la notte dei grandi rimpianti ma non mancano secondo Ferlaino gli errori da parte della nostra Nazionale: ''L’Italia poi ha fatto degli errori strategici: si allenava a Roma, alla Borghesiana, mentre l’Argentina a Soccavo (la sede degli allenamenti del Napoli, ndr). L’Argentina usava gli spogliatoi del Napoli al San Paolo, mentre l’Italia quello degli ospiti…l’Argentina praticamente giocava in casa''. Anche se “lo stadio era a prevalenza italiana, perché i biglietti erano stati venduti dall’organizzazione di Italia 90, quindi c’era gente da tutta Italia”.

Fu dunque proprio Italia '90 a complicare la carriera di Diego: ''Dopo la finale dei Mondiali Maradona era molto arrabbiato per la finale (lo stadio Olimpico fischiò l’inno argentino e lui rispose dicendo “Hijos de puta”, ndr) e per la squalifica per doping (nel 1991, ndr). E mio padre era parte del sistema calcio, visto che all’epoca era consigliere federale''. Una squalifica quindi per nulla casuale ''Maradona aveva tanti punti deboli, non gli hanno perdonato l’eliminazione dell’Italia nel Mondiale in casa. Era capace di sovvertire tutto, e lo dimostrò anche a Italia 90. L’Italia era più forte e lui l’aveva eliminata. E gliel’hanno fatta pagare. Quando l’hanno squalificato lui si drogava da tanti anni. Ma l’hanno beccato subito dopo i Mondiali…''.

Stessa storia quattro anni più tardi ai Mondiali americani con il secondo stop per doping che metterà la parola fine alla carriera di Maradona ma anche lì per Ferlaino ci fu la mano dei poteri forti: ''Anche a Usa 94 se non l’avessero fermato forse avrebbe portato l’Argentina in finale.

Ma dopo il gol con la Grecia e quella famosa scena degli occhi da pazzo non dava una immagine edificante e gli Stati Uniti non se lo potevano permettere con la loro moralità. Prima gli americani lo hanno sfruttato per lanciare il mondiale e poi l’hanno cacciato....''.

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