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Contrattacco Barelli: smontate le tre accuse

Il presidente della Federnuoto: "Non mi sento perseguitato, ma voglio chiarezza". Da Roma 2009 alla denuncia di Consolo e agli Europei 2022: Diamo fastidio"

Contrattacco Barelli: smontate le tre accuse

«La nostra federazione è stata definita da dieci e lode, quando venti anni fa eravamo irrisori nel panorama internazionale. Ma c'è qualcuno all'interno del sistema che ci ha presi di mira in modo ingiustificato, forse la nostra crescita a qualcuno dà fastidio, non siamo simpatici a tutti...». Paolo Barelli, presidente della Federnuoto sospeso per la squalifica di due anni imposta dal Comitato etico della World Acquatics e inappellabile, se non alla Corte arbitrale dello sport alla quale si è già rivolto, illustra la sua difesa in tre punti e 32 slide.

Numeri, date, persino documenti che raccontano le sue vicende giudiziarie («ma nessuna condanna penale») iniziate nel 2014. In primis la denuncia da parte dell'allora Coni Servizi per il finanziamento di 825mila euro del Mef che doveva servire alle piscine olimpiche per i Mondiali di Roma 2009. «C'è un ricorso alla Corte di Cassazione e ce ne sarà uno anche presso la Corte Europea di Strasburgo - ha spiegato Barelli -. Perché i giudici della Corte dei Conti che hanno respinto la richiesta di revocazione sono gli stessi (salvo 1 su 5) che hanno giudicato in secondo grado».

C'è poi la denuncia presentata nel 2020 dall'ex presidente della Fin e Len Consolo per una presunta «gestione sleale, falsificazione di titoli e corruzione privata». Barelli è stato già scagionato a novembre 2022 dalla Procura svizzera: «Accuse prive di fondamento», si legge nell'archiviazione che ha evidenziato «la corretta gestione amministrativa». A Barelli, comunque, un anno di squalifica per violazione del codice etico.

Gli altri 12 mesi di stop sono invece legati alla vicenda del presunto conflitto di interessi per gli Europei di Roma 2022. Contestato a Barelli, quando era presidente anche della federazione europea, un «addendum» cioè uno sconto rispetto ai 3 milioni che la Fin avrebbe dovuto versare per organizzarli. «Tali addendum sono stati riconosciuti per il 2021 anche all'Ungheria che a causa del Covid ha potuto pagare il 25% in meno dei 2 milioni pattuiti. Persino Da Silva, attuale n.1 Len, sulla carta un mio nemico, ha riconosciuto che Roma '22 è stata la miglior edizione di sempre. Non mi sento perseguitato ma voglio chiarezza».

La sua battaglia continua.

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