A tutto gas, per una corsa contro il tempo, anche se di tempo ce n'è ancora abbastanza, visto che il progetto Alonso dovrà essere ultimato per questa estate e svelato alla fine dell'anno.
Paolo Bettini è sceso ufficialmente dall'ammiraglia azzurra a fine anno ed è salito sull'aereo. Non su quello che lui abitualmente è solito guidare, visto che possiede un brevetto e una bella passione, ma voli di linea, per raggiungere Fernando Alonso, il suo nuovo principale, l'uomo che guida la Ferrari e sogna la bicicletta. L'idea è da anni che ce l'ha in mente, ma ora è pronto per lanciarsi nell'avventura. Dal 2015 verrà alla luce una squadra professionistica nuova di zecca che ha come obiettivo quello di portare nel mondo delle due ruote una concezione di squadra semplicemente rivoluzionaria. Al momento è ancora tutto top secret. Qualcosa cominceremo a conoscere ai primi di febbraio, prima del Giro del Dubai, anche se il velo a tutto il progetto sarà tolto con ogni probabilità durante il Tour de France.
Si parte da lui: da Paolo Bettini. Chiusa dopo 4 anni l'esperienza di ct azzurro, comincia a prendere contatto con il progetto di Fernando Alonso. Tra la decisione di lasciare la Federciclo e la scelta di sposare il nuovo progetto, Paolo si è andato a riposare sul Passo San Pellegrino. Ora si è tuffato anima e corpo nel nuovo progetto Alonso, che sarà supportato dell'emiro del Dubai, che ha garantito cinque anni più cinque.
Bettini non si sbottona: non è ancora il momento. «Riparto con grandissime motivazioni e la consapevolezza che sono stato chiamato a costruire qualcosa di importante - ci dice Paolo, che sta facendo davvero la spola con Madrid -. Partiamo da zero, ma il progetto è importante e, soprattutto, innovativo. Sarò di nuovo sulla strada, starò molto via da casa. Prima ne ho parlato con Monica (sua moglie, ndr): lei ha capito e mi ha dato tutto il suo appoggio. Ora sta a me creare la struttura, con corridori e personale adeguato al progetto. Come mi sento? Eccitato come un bimbo che non vede l'ora di andare sulle giostre
».
Le linee guida sono state tracciate da Fernando, che le ha condivise prima con il suo manager, Abad, ma anche con Fabrizio Borra, da sempre massofisioterapista dello spagnolo, che ha vissuto una bella ma anche dolorosa esperienza nel ciclismo al fianco di Marco Pantani. Paolo sarà chiamato a dare forma a quello che Fernando da anni ha in mente. Sarà un team manager particolare, Paolo Bettini: più consigliere particolare - con spiccate responsabilità nell'area tecnica - (a cominciare dai materiali e dalla performance), che direttore sportivo. Sarà in pratica il punto di raccordo tra il team e la proprietà.
Quali saranno le linee guida: corridori possibilmente giovani, da valorizzare e far maturare con tutte le attenzioni del caso. Corridori e personale che non abbiano mai avuto a che fare con casi di doping. Per questo il filo con la Wada - l'agenzia mondiale dell'antidoping - è diretto: se la grande mamma dell'antidoping dà il suo assenso, si procede con la stesura del contratto. Corridori e personale dovranno condividere il progetto, per questo non sarà solo una questione di soldi: anzi. Alonso vuole arricchire il mondo del ciclismo, ma non vuole certo fare la gallina dalle uova d'oro. Insomma, non è nato ieri e non vuole fare la figura del pollo. Vuole invece introdurre nel ciclismo un format da F1, a cominciare da una clinica mobile, per le urgenze, qualora si verificassero incidenti gravi. Paddock e villaggi accoglienza. Basta massaggiatori che a la bisogna si trasformano anche in lavandaie per fare il bucato durante i grandi giri: per questo ci sarà personale apposito. Così come la cucina mobile e uno staff che sarà chiamato a seguire l'alimentazione 360 giorni all'anno.
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