Non ci resta che l'Under 21. Il resto ha chiuso bottega, compresa l'Italia di Mancini tronfia di un terzo posto nella Nations League. Un breve riassunto azzurro post europeo. 9 vittorie, 6 pareggi, 7 sconfitte, 31 gol realizzati 27 incassati, non proprio vitamine verso le prossime qualificazioni continentali ma meglio non entrare nel territorio esclusivo del cittì. Fine di una stagione folle, assurda, strozzata dal mondiale e dalle vicende giudiziarie ancora in sospeso a livello europeo e in sede penale nazionale. Napoli a parte, con tutto il repertorio tipico maradoniano con sceneggiata finale tra Spalletti e De Laurentiis il quale, dopo aver contattato 40 allenatori ha scelto l'unico esonerato in circolazione. Al di là della propaganda dell'agenzia Stefani calcistica, abbiamo perso tutte le finali alle quali hanno partecipato squadre di club e giovani azzurre, sugli almanacchi non risultano vicecampioni, conta la vittoria e siamo a zero tituli. Del resto la questione diritti tivvù conferma la mediocrità dell'appeal italiano, l'offerta dello spettacolo, stadi, squadre, sistema non può esigere cifre che appartengono ad altri tornei ma la presunzione non arretra e si torna a parlare, come negli ultimi vent'anni, di un canale Lega (l'unico segnalato finora era quello di radio Padania). Grande vociare di calcio mercato, nonostante debiti e perdite colossali, il gioco di società serve a stampa, tifosi e procuratori ma si procede tra prestiti e pagamenti in comode rate, per la cronaca la Juventus ha comunicato, nell'affare Kulusevski, una plusvalenza di 12,5 milioni ma pagamento dilazionato in comode rate 5+2, a Torino sono in piena e malinconica svolta contabile.
Sempre per rapportarci al mondo, in Inghilterra già definito, senza sfilata di presidenti, il calendario della Premier League e delle partite trasmesse dalle varie emittenti. Gli inglesi ripartono il 12 agosto. Noi il 20. Le ferie sono sacre.
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