Così si smascherano gli imbecilli. Ma dovrà valere anche a Napoli

Così si smascherano gli imbecilli. Ma dovrà valere anche a Napoli

C' è un solo modo di smascherare l'imbecille: il silenzio, cioè l'interruzione improvvisa della partita, così come l'arbitro può e sa interrompere il gioco. Gli insulti, i cori, razzisti e non, ormai fanno parte del linguaggio comune di qualunque stadio e ciò che fa inorridire è l'assuefazione o, ancora peggio, la tolleranza degli stessi. Ancelotti è un uomo di football e di campo, conosce benissimo i personaggi e gli interpreti dello spettacolo e sa, dunque, come vadano gestiti. Come disegna la tattica così propone questa norma logica per bloccare la moda incivile che gli ha arrossato la pelle all'Allianz di Torino. Giusto così, purché venga applicata dovunque e comunque, a Torino come a Napoli e non si sottragga invece, come abitudini italiane, alla maleducazione dei parenti stretti. L'importante è che non diventi soltanto una furbata, sia degli screanzati sia degli allenatori e che, soprattutto, serva a individuare e espellere la feccia che disturba l'avvenimento.

Il caso Bonucci, fischiato mentre indossava la maglia azzurra, è purtroppo la conferma che il desiderio di Ancelotti resta un sogno. L'idea dell'allenatore del Napoli era già stata avanzata (come quella del terzo tempo) negli anni passati per poi essere accantonata per dare spazio al nostro meraviglioso pubblico. Di idioti.

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