La promessa di Ronaldo: "Obiettivo Champions. E di solito ce la faccio..."

"Non sono qui in ferie - dice il campione portoghese - amo le sfide e sono certo che tutto andrà bene come negli altri club in cui sono stato"

La promessa di Ronaldo: "Obiettivo Champions. E di solito ce la faccio..."

nostro inviato a Torino

Cristiano Ronaldo si prende la Juventus. Letteralmente. Quando ci si trova di fronte l'alieno in carne e ossa, resta una sola parola: carisma. Una presenza scenica unica, quella di CR7. Trascina le folle, a migliaia lo inseguono nel nuovo triangolo bianconero: dalle visite mediche al JMedical alla sede e ai campi d'allenamento della Continassa, fino all'Allianz Stadium. Campione che non lascia nulla al caso. A partire dall'abito, uno per ogni occasione: elegante in camicia bianca per i primi autografi, in t-shirt per salutare Allegri e compagni, in completo societario con cravatta per le prime parole ufficiali nella sala Gianni e Umberto Agnelli della casa bianconera. Mai riservata a nessuno. Ma c'è un prima e un dopo Cristiano Ronaldo. La Juventus l'ha già capito. Perché in poche ore il mondo del pallone si trasferisce dal Mondiale di Mosca a Torino. Da nemico a idolo nel giro di pochi mesi per il popolo bianconero. Da ogni parte ci si giri c'è la sua maglia, il suo sette. Idolo, ma non eroe. Anche se nel terzo millennio chi tira calci al pallone e sposta milioni come CR7 oscura tutto e tutti.

Annunciato dal temporale Cristiano Ronaldo è consapevole della sua missione: la Champions League. E lui che ne ha vinte cinque non si tira indietro: «È l'obiettivo. Sono sicuro che le cose andranno bene come negli altri club. Bisogna lasciare andare le cose in maniera naturale». Naturalezza impossibile per chi ne ha fatto un'ossessione, ma non per lui che l'ha vinta sia al Manchester United che al Real Madrid. E il messaggio tradotto è una promessa alla Signora: di solito ci riesco. Intanto dà la ricetta: «Tranquillità e concentrazione. La Juventus non ha vinto perché le finali sono sempre un'incognita, per questo spero di portare fortuna. Serve sempre e va costruita». E comunque avvisa: «Vogliamo vincere tutto, campionato, coppa Italia e Champions. Proveremo a vincere tutte le partite, questo è il nostro obiettivo». Quando si dice la mentalità vincente.

Si cala nella nuova realtà con la sicurezza solo dei fenomeni: «Voglio lasciare un segno nella storia della Juventus, voglio portarla a un livello ancora più alto». C'è il particolare dell'età, ma Cristiano Ronaldo la dribbla con una battuta: «Con i miei 23... 33 anni». Poi si fa serio e ti fa capire perché è diverso: «L'età non conta. Gli altri giocatori vanno in Cina a questo punto della carriera, ma io sono diverso. Sono onorato di giocare nella Juventus». Scelta davvero. Perché prima scherza: «Era l'unica offerta...», ma è tremendamente serio nel far capire che era l'unica opzione in Serie A: «È uno dei più grandi club al mondo, il migliore in Italia. Per questo è stata una decisione facile. Ha un grande presidente, un grande allenatore».

Un sogno che ha iniziato a prendere forma nella notte in cui ha rovesciato la Signora con una prodezza. La standing ovation dell'Allianz Stadium ha pesato nella scelta: «È stato un momento speciale. Mi dà ancora più motivazione per iniziare questo percorso». E così non ha esitato a raccogliere questa sfida: «Mi sono sempre piaciute. Non sono qui in ferie». Si consuma anche una sorta di passaggio di consegne con Gigi Buffon: «Non mi piacciono le zone di comfort». Le stesse parole l'ex portiere della Signora le aveva usate presentandosi al Psg. CR7 aggiunge: «Non mi piace stare seduto in casa su una sedia». La motivazione è se stesso, non gli altri e lo dice senza giri di parole quando gli viene chiesto se gli mancherà Messi: «Avere una rivalità con gli altri non è nella mia etica. Ognuno difende i propri colori, poi alla fine si vede chi è il migliore. Io voglio esserlo sempre». Tra gli avversari fa un'eccezione per Carlo Ancelotti: «È una persona con cui mi è piaciuto lavorare, lo porterò nel mio cuore perché mi ha aiutato molto come allenatore».

Invece chiude il capitolo Spagna senza guardarsi indietro: «Non sono triste per aver lasciato il Real Madrid. È stata una storia brillante, ma adesso c'è una nuova tappa della mia vita». Che si chiama anche Serie A. Ronaldo avvisa: «Nella mia carriera non c'è stato nulla di facile. È un campionato difficile, molto tattico». E se ce ne fosse bisogno ribadisce: «Questo è un passo in avanti, non uno indietro». Detto da uno che arriva dal Real Madrid, vale più dei quattrocento milioni d'investimento per il presidente Agnelli che ascolta in prima fila. «Può darsi che vincerò un pallone d'oro anche qui, ma non mi toglie il sonno.

Voglio soprattutto trionfare con la Juventus, cercherò di sorprendere tutti ancora una volta», dice Ronaldo che se ne va lanciando la sfida: «Sono elettrizzato. Sarò pronto e lo sa sarà anche la Juventus. Non vedo l'ora di cominciare». La Signora al centro del mondo: inizia l'era CR7.

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