Il dopo CR7 è uno choc. La Juvenuts affonda in casa

Il numero sette dell'Empoli, Mancuso, condanna una Signora brutta e rischiata: 1 punto in 2 gare.

Il dopo CR7 è uno choc. La Juvenuts affonda in casa

La prima grande sorpresa della nuova stagione è la Juventus che perde in casa con l'Empoli alla seconda giornata (0-1). Un punto in 2 partite è il deficitario bilancio bianconero, firmato dal rientrante Max Allegri, destinato a finire subito tra gl'imputati per il ritardato impiego di Locatelli («ha solo mezz'ora di autonomia») e soprattutto l'uscita prematura di Chiesa e Cuadrado, gli unici bianconeri oltre il confine della mediocrità.
Se il pareggio di Udine era stato figlio della sciagurata notte di un singolo, stavolta il naufragio è collettivo. Non un grande segnale nella prima partita del dopo CR7. Là dove tutti Dybala più degli altri avrebbero dovuto dare di più, finisce invece in un generale giocare a nascondersi, a dribblare le responsabilità e non l'avversario. E per quanto inattesa e clamorosa, la sconfitta è sacrosanta e meritata, come i fischi del ritrovato pubblico che salutano la fine della partita.
La verità certificata è che la Juventus di Allegri ha per ora i difetti di quella di Pirlo e non ha più nemmeno Ronaldo, che con i suoi gol tanti guai ha risolto nella scorsa stagione. Il centrocampo senza Locatelli è ovviamente la fotocopia di quello tanto criticato fino a pochi mesi fa. Lento, senza talento, ricco di doppioni. L'azzurro ex Sassuolo è fuori condizione, sarà titolare dopo la sosta. Basterà lui solo a dare smalto alla squadra bianconera? Lecito dubitarne.
Oggi arriva anzi torna Moise Kean, che farà le visite mediche prima del trasferimento in prestito biennale, con obbligo di riscatto tra 2 stagioni. Partito ragazzo per la missione fallita all'Everton, torna uomo, per quanto di soli 21 anni. Certamente è un giocatore diverso, ispessito dall'esperienza al Psg: si tratta di capire quanto e se quel quanto basterà ad Allegri. Altro, la Juventus non è riuscita a mettere insieme. Troppo poco tempo per provarci sul serio con Icardi (a meno che Mbappè resti a Parigi), troppo complicato arrivare a Scamacca (avessi detto). Fuori Ronaldo, dentro Kean. Anche qui c'è da essere perplessi
La partenza lampo della Juventus è un'illusione per il pubblico dello Stadium Chiesa è una furia e per 2 volte in una manciata di minuti obbliga Vicario a parate importanti, la prima addirittura di petto, non casuale. Sembrerebbe profilarsi una serata tranquilla, e invece no, l'Empoli va in gol alla prima palla buona. Un'azione da manuale, con la complicità della difesa bianconera e una carambola malandrina che libera Mancuso davanti a Szczesny. Dopo il vantaggio toscano, la Juventus ha un sussulto immediato, sempre di Chiesa e sempre rintuzzato da Vicario.

Poi si spegne la luce, finisce un tempo e ne comincia un altro, in cui l'Empoli non solo conduce ma addirittura comanda, nonostante i 2 immediati cambi di Allegri (dentro Morata per McKennie e Bernardeschi per Rabiot), andando più vicino a segnare il raddoppio che a subire il pareggio.

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