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CR7 risveglia in Champions una Signora addormentata

La doppietta nel finale del portoghese salva la Juve. Il ds Marino choc: "Assalto bianconero all'arbitro"

CR7 risveglia in Champions una Signora addormentata

A sette minuti dalla fine di una partita orrendamente giocata, la Juventus era a pezzi. E con ogni probabilità sarebbe rimasta fuori dalla prossima Champions League: sotto di una rete, con il morale a pezzi e una condizione fisica imbarazzante, gli ex campioni d'Italia passeggiavano per il campo aspettando quasi l'inevitabile fine della partita. Di fronte, Bonucci e compagni avevano un'Udinese che a tratti pareva il Real Madrid: squadra compatta e corta, con buoni piedi e tanta autostima. Tra i friulani, reduci da tre sconfitte casalinghe consecutive e sempre per 0-1, Rodrigo De Paul aveva fino a quel momento confermato tutto quanto di buono si dice di lui: piedi educatissimi, testa pensante e dinamismo niente male. Poi, tutto è cambiato: proprio l'argentino allargava il gomito su una punizione dal limite di Ronaldo, rigore sacrosanto poi trasformato dallo stesso portoghese. Già così il premio per i bianconeri sarebbe stato quasi eccessivo, va detto. I regali però non erano ancora terminati, incredibilmente: cross del neo entrato Rabiot dalla sinistra, colpo di testa di Ronaldo quasi senza pretese e palla che incredibilmente Scuffet riusciva a non intercettare. Pirlo riprendeva improvvisamente colore e si precipitava in campo a festeggiare un successo insperato. All'Udinese restava la rabbia con il ds dell'Udinese Marino che si lanciava in accuse shock: «A fine primo tempo c'è stato un assalto da parte dei tesserati e dei dirigenti della Juventus all'arbitro Chiffi, quasi a volerlo condizionare. Sono cose che appartengono a un altro calcio e che biasimavo anche all'epoca». Nelle immagini si vede Paratici reclamare probabilmente per non avere dato recupero dopo i primi 45'.

Veleni a parte, la Signora recupera due punti all'Atalanta e stacca il Napoli, acciuffando il secondo gradino della classifica sia pure in coabitazione e avvicinandosi così allo scontro diretto con il Milan di domenica prossima con l'animo senza dubbio più sereno. Chiaramente, però, restano tutti i dubbi per quanto (non) visto nei primi 83' di gara: una squadra molle e disorganizzata, capace di regalare a Molina il gol del vantaggio (punizione battuta in fretta da De Paul e dormita colossale della difesa). Cuadrado si sbatteva come poteva, gli altri arrancavano. Detto che Dybala passeggiava, Ronaldo pareva quasi sbagliare apposta certe giocate. McKennie sfiorava il pareggio, ma era poi Arslan a inizio ripresa ad avere la palla del possibile ko, calciando però a lato da ottima posizione. Quando poi CR7, arrivando dalla destra, calciava direttamente in fallo laterale dopo avere in realtà messo la porta nel mirino, pareva la resa. Invece, come non detto.

Per inerzia, sfruttando la voglia di gol dello stesso portoghese - salito così a quota 99 con la maglia bianconera - la Juve si rialzava e dava ancora un senso alla propria volata Champions.

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