Cr7, il segno della croce è una prova per l'Arabia

Cr7, il segno della croce è una prova per l'Arabia
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I nutile negarselo: Cristiano Ronaldo è destinato a far storia, non solo quattrini. L'ultima di CR7 dice che, dopo un gol su rigore che porterà l'Al Nasser alla finale della Champions araba, ha salutato l'impresa con il consueto Siuu di esultanza e il segno della croce. E qui casca il cristiano (detto in minuscolo) in tutti i sensi. In Arabia Saudita è severamente vietata l'espressione pubblica di tale fede, i non mussulmani hanno divieto di pregare in pubblico e nemmeno possono esporre oggetti religiosi (fosse anche una catenina), libri o simboli. Non parliamo di un crocefisso. E qui veniamo a far i conti con il mondo arabo: avete voluto il calcio dei campioni, lo star system del pallone a cui tutto è concesso e nulla è vietato perché questi giovanotti accettano i danari ma dimenticano le leggi locali? Bene, godeteveli. C'è chi ipotizza una punizione per Ronaldo, come successo in altri tempi per giocatori che hanno ignorato le usanze. Ma così fosse, il mondo arabo del pallone si svuoterebbe in pochi anni. C'è chi pensa, citiamo le ultime frasi famose di Claudio Ranieri allenatore del Cagliari, che il fenomeno Arabia Saudita stia facendo qualcosa di molto intelligente per far conoscere una nuova cultura e muovere il turismo. E spera non sia un fenomeno di breve durata. Qui, forse, Ranieri non intuisce il pericolo di una Europa privata della sua forza e della sua potenza calcistica. Il tempo dirà. Se, invece, il mondo arabo è davvero inebriato dall'idea del football washing e dalla voglia di cambiare faccia agli occhi dell'universo usando il pallone e i suoi campioni come mezzo, allora dovrà venire a patti con se stesso. Il rispetto delle regole è sacro, ma per giocatori abituati ad un mondo che li adora un po' meno. Gli arabi dovranno chiudere un occhio, se non due, davanti a qualche intemperanza o a qualche dimenticanza. L'evoluzione passa anche dalla trasgressione.

Il calcio non sarà mai maestro di vita, soprattutto nel mondo d'Arabia. Ma è certamente un affare e nel business gli arabi sono dei numeri uno. Prendere o lasciare: CR7, a sua insaputa, glielo ha spiegato senza mezzi termini. Se la passerà liscia, avrà fatto più storia di Messi.

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