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Crippa e il sabato del villaggio azzurro

Anche Tamberi, i marciatori e la 4x400 donne a caccia di medaglie

Crippa e il sabato del villaggio azzurro

Portate alla fontana, ma senza la possibilità di bere l'acqua dorata di Berlino. Le azzurre in caccia di medaglie ieri sera hanno sbattuto sui muri e sugli ostacoli. Alessia Trost ha ritrovato i suoi fantasmi a 1.94 (si è fermata a 1.91, superato alla terza prova): peccato sembrava tornata la tigre di una volta, quella che faceva tremare anche sua maestà Latitskene che ieri si è arrabbiata alla fine per farsi consegnare la corona che è sua da sempre dopo 46 vittorie su 47 gare.

Non è andata bene neppure la Pedroso, cubana di Salerno dove è arrivata dopo il matrimonio con il suo allenatore Matteo Martone. Era stata bella nelle semifinali, ma nella gara decisiva, quella dominata dalla svizzera Sprunger in 5433, si è persa al momento in cui di solito scatta la sua rimonta all'ingresso del rettilineo. E' entrata quinta e li è rimasta.

La giornata triste del capitano Fabrizio Donato, 42 anni il 14 agosto, triplista con tante medaglie al collo, eliminato in qualificazione (16.15) come Simone Forte primo degli esclusi con 16.35, ci ha regalato però una meraviglia sui 3000 siepi femminili dove la ventitreenne roveretana Isabel Matuzzi, studentessa di archeologia, ha tolto 16 al suo record personale guadagnandosi la finale di domani.

Passato il venerdì santo dell'europeo di atletica fra nuvole e grandi sorrisi prepariamoci al sabato del villaggio per l'Italia che oggi a Berlino potrebbe raccogliere le medaglie che mancano per poter dire siamo risorti. Inizieranno al mattino, nella speranza che non faccia troppo caldo, i marciatori e le marciatrici sulla 20 km: Stano fra gli uomini, Palmisano e Giorgi nelle donne sono i nostri assi di fiori.

Se andrà bene potremo andare all'Olimpia stadion più leggeri per guardare Gimbo Tamberi, mezza barba fatta, il suo rito, nella finale del salto in alto. Poco più tardi nella finale del disco ecco Daisy Osakue, ma a lei chiediamo soltanto di raggiungere i 60 metri in una gara chiusa dal talento della croata Perkovic, che di solito accarezza la linea dei 70 metri e delle tre tedesche.

Poi toccherà a Crippa nei 5000: deve vincere il derby interno con il fratello senese, etiope di origine come lui, visto che adesso hanno un bronzo a testa, deve essere protagonista nella gara che la famiglia norvegese Ingebritsen vuol far diventare leggenda, presentando in pista Henrik 27 anni, Filip 25 e Jakob 17.

Finale di giornata con le due staffette sul giro di pista dai finali in salita. Ieri la 4x400 maschile (Scotti-Tricca-Aceti-Re) si è guadagnata la finale con il 7° tempo, ha margini per migliorare. Molto bene le ragazze, miglior tempo in qualificazione per Chigbolu-Folorunso-la più giovane, Lukudu e la veterana Grenot che hanno finito col sorriso in 3'2763, miglior tempo dell'anno per il treno dei desideri di una squadra che ci fa guardare al futuro.

Se tutto andrà bene si potrà brindare.

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