Li fermi chi può. Anche se al momento pare difficile che qualcuno ci riesca. Immobile e Ronaldo, Ciro e Cristiano: 23 gol (9 su rigore) finora in campionato per il laziale, 16 per lo juventino. Il quale ha trovato la porta nelle ultime sette partite: scusate se è poco. È tantissimo, anzi. Lazio potenzialmente seconda in classifica, mancandole il match da recuperare contro il Verona: Juventus prima, al solito. Però nulla al momento può essere dato per scontato, nemmeno che l'Inter caduta a meno quattro dai campioni d'Italia ritrovi in fretta brillantezza e capacità di segnare. Perché, poi, va anche detto che la Beneamata sta dimostrando di soffrire la mancanza di alternative in zona gol a Lukaku e Martinez: quella di Lecce è stata da inizio dicembre la terza gara in cui quei due non sono finiti nel tabellino marcatori e, non a caso, sono arrivati altrettanti pareggi. Viceversa, nelle prime quattro circostanze in cui la LuLa' era rimasta a secco, la squadra di Conte era riuscita ugualmente a festeggiare i tre punti: se gli avversari hanno imparato strada facendo a limitare l'armata nerazzurra magari anche solo conoscendo meglio i suoi due attaccanti (24 reti sulle 41 realizzate in campionato portano la loro firma), lo scopriremo strada facendo.
Immobile e Ronaldo, dal canto loro, non paiono arginabili. E se su CR7 non era lecito nutrire dubbi, è il laziale a vivere uno stato di grazia irreale: mai nessun italiano aveva segnato così tanto dopo venti partite, né pare irraggiungibile (tutt'altro) il record dei 36 gol segnati nel 2015/16 da Higuain. «Tutto è possibile», ha già detto l'attaccante di Simone Inzaghi. In testa alla Scarpa d'Oro (46 punti, contro i 40 di Lewandowski) e prossimo al rinnovo del contratto con la Lazio: quello attuale scadrà nel 2023 e chiama la miseria di 3,5 milioni l'anno. Tensioni eccessive non se ne registrano, ma un aumento sarà obbligatorio per chi con l'aquila sul petto è arrivato a quota 112 reti in 159 presenze. È diventato una macchina da reti, Immobile, al punto che dal 2017/18 solo Messi (21) ha realizzato più marcature multiple di lui (18) nei top-5 campionati europei. In questa speciale graduatoria, insomma, il ragazzo di Torre Annunziata ha fatto meglio persino di CR7. Il quale ovviamente guarda comunque tutti dall'alto di una carriera inimitabile e da uno stipendio di 31 milioni a stagione: dal 2006/07 a oggi, tanto per dire, nessuno ha realizzato sempre almeno 15 gol in uno dei primi cinque campionati europei. Una continuità impressionante, ecco: la stessa che sta mostrando in queste ultime settimane, dopo il caso della sostituzione con il Milan e il successivo turno di riposo a Bergamo contro l'Atalanta. Numeri alla mano, siamo di fronte al miglior Ronaldo dal suo arrivo in Italia.
Adesso, non resta che godersi lo spettacolo delle settimane a
venire. Con la sensazione che magari, per una volta, non necessariamente vincerà il campionato chi subirà meno gol: grazie ad attori di questo livello, magari stavolta gioirà chi avrà buttato la palla dentro una volta di più.
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