Crocevia Roma: exploit o fallimento

Garcia carica: «Facciamo qualcosa di eccezionale». De Rossi ammette: «Il pari col Cska ha lasciato scorie»

Crocevia Roma: exploit o fallimento

RomaIl futuro internazionale della Roma e di Rudi Garcia è tutto nei novanta minuti di stasera all'Olimpico. Ovvero nell'appuntamento contro i campioni d'Inghilterra del Manchester City - mai vittoriosi in 5 trasferte di Coppe in Italia - che il tecnico francese aveva già previsto da dentro o fuori subito dopo il sorteggio del girone di Champions. «In teoria potevamo essere fuori gioco, essendo noi nella quarta urna, ora puntiamo all'exploit», il grido di battaglia del condottiero francese. I giallorossi sono fermi agli ottavi persi con lo Shakhtar Donetsk nel marzo 2011 (gestione Ranieri), Rudi Garcia alla doppia eliminazione nella fase a gironi con il Lille, mentre la società attende un eventuale passaggio del turno per definire le strategie di mercato di gennaio (con i circa 12 milioni della qualificazione, si potrebbe cercare un difensore di livello, ndr ).

In una Roma artefice del proprio destino - solo una vittoria garantisce il sicuro passaggio del turno, il pareggio (tranne un improbabile 0-0) costringe a fare i conti in base al risultato di Bayern-Cska, la sconfitta può regalare se va bene il ripescaggio in Europa League - tornano i big tenuti a riposo nella fresca mezza figuraccia con il Sassuolo, che ha fatto finire Garcia nel tritacarne delle critiche, mai così severe per il tecnico francese dal suo arrivo a Roma. A cominciare da capitan Totti, diventato il più longevo cannoniere della Champions proprio nella partita di andata all'Etihad Stadium. «È la nostra finale, puntiamo all'exploit, dovremo attaccare e fare un gol più del City, in casa loro facemmo una bella partita ma stavolta le condizioni saranno molto differenti. Se dovessimo vincere sarà qualcosa di eccezionale», sottolinea l'allenatore della Roma.

Il sogno degli ottavi, che sarebbe il primo grande traguardo della proprietà americana (il patron Pallotta è sbarcato ieri nella Capitale per assistere alla serata di gala), passa quindi dai dribbling di Gervinho - un passato recente in Premier con la maglia dell'Arsenal - («spero di essere all'altezza di una partita così», così l'ivoriano alla vigilia), dalle sgroppate dell'ex Maicon, a caccia di rivincite dopo essere stato scaricato dal City a causa anche di un infortunio al ginocchio e probabilmente dalla verve di Ljajic, il cui alto rendimento sta mettendo in discussione le gerarchie dell'attacco giallorosso. Ma forse non dalle giocate di De Rossi, elogiato da Garcia («un campione in campo e fuori e un uomo spogliatoio») eppure in ballottaggio con Keita vista la condizione psicofisica non ottimale anche per le vicende extracalcistiche. «Il pareggio col Cska ha lasciato scorie negative a livello morale per come è si è materializzato - così il centrocampista al sito dell'Uefa -. Eravamo a venti secondi da una vittoria importante che ci avrebbe permesso di giocare l'ultima partita con due risultati utili su tre, ma ora rincorreremo il sogno iniziale di poter essere ancora qualificabili».

E tra i sorrisi di quasi 55mila tifosi

(non ci sarà il tutto esaurito all'Olimpico nonostante l'importanza della serata) anche quello di Leandro Castan, presente in tribuna a pochi giorni dall'operazione al cervello. Motivo in più per rendere il sogno in realtà.

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