di Franco Ordine
È successo come se un tir gli fosse passato sopra: si è rialzato e non si è dovuto nemmeno spolverare la giacca. Illeso. Così è successo a Giampiero Ventura domenica sera in quel di Skopje, Macedonia, al cospetto di una nazionale che è 146ª nel ranking Fifa. Era sull'orlo del baratro e invece di rotolare nel precipizio di una sconfitta storica e umiliante, si è tirato in piedi con un prodigioso scatto di reni. Gli hanno salvato la panchina azzurra e le possibilità di qualificazione nel girone due suoi devoti allievi, Belotti e Immobile, gli unici forse a guadagnare la lode ma non certo a cancellare la figuraccia. E qui, allora, è il caso di separare il risultato (rimediato nel finale, proprio come in Israele e contro la Spagna) dalla prova e sottolineare con la matita rossa gli sfondoni del ct e dei suoi azzurri.
Verratti, l'unica luce possibile del nostro centrocampo, è stato messo sotto accusa: ha perso un contrasto banale, ha sbavato un passaggio. Da questi due marchiani errori sono nati i due gol della Macedonia, il secondo col contributo evidente di Buffon. Il ragazzo abruzzese si è ritrovato solo in un deserto, nessun sostegno dalla squadra che a inizio di ripresa si è spaccata in due tronconi, nessun contributo dai due guardiaspalle, Bonaventura e Bernardeschi. Insieme hanno formato un centrocampo mai provato prima, senza assemblaggio. E qui cominciano le responsabilità di Ventura che non è ancora entrato nel ruolo di selezionatore. Si muove su un terreno che non conosce, avrebbe bisogno, almeno per i primi mesi di una guida e/o di un consigliori che non c'è, Oriali sembra ai margini rispetto al precedente sodalizio, si lascia spiazzare dalle sue stesse scelte, reagendo come sbigottito dinanzi a certi sfondoni.
Contro la Spagna ha scelto De Rossi per difendersi e basta lasciandosi maltrattare dal palleggio di Iniesta e soci, in Macedonia ha puntato su Verratti costruttore di gioco senza fornirgli gli operai che dovevano trasportare i mattoni.
L'appuntamento decisivo con la qualificazione è fissato per il 2 settembre 2017, sfida di ritorno con la Spagna. La data è già una trappola: campionato appena partito, squadre da carburare. Se non la prepara prima, e se non entra presto nel ruolo, conoscerà un'amara conclusione del mandato azzurro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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