Quattro striscioni «dal tenore provocatoriamente insultante per la madre di un sostenitore della squadra avversaria, deceduto in circostanze drammatiche», un comportamento «idoneo ad acuire il clima di tensione tra le opposte tifoserie», per di più cori di discriminazione territoriale in quattro momenti diversi del primo tempo. Così la curva Sud della Roma - dopo i fatti accaduti sabato durante il match con il Napoli - resterà chiusa il 19 aprile, prossima partita interna della squadra di Garcia. Fetta di stadio deserta contro l'Atalanta e non è la prima volta: in questa stagione era già successo a gennaio contro l'Empoli.
Il giudice sportivo Tosel ha applicato la pena massima anche perché la Roma non avrebbe adottato metodi di prevenzione di tali comportamenti, non avrebbe agito per rimuovere le scritte e non avrebbe concretamente cooperato con le forze dell'ordine per identificare i propri sostenitori responsabili. Duro il pensiero di James Pallotta sui responsabili di quegli striscioni: «Sono dei fucking idiots (fottuti idioti del...), siamo delusi, non è giusto subire le conseguenze di azioni stupide di pochi», le parole testuali del presidente giallorosso al canale tematico. Una presa di posizione forte, senza precedenti in Italia, contro il becerume ultrà. La Roma pensa a un ricorso, non perché non voglia pagare per quei messaggi, ma perché non considera la sanzione misurata ai precedenti analoghi. «La sanzione non toglie l'offesa ricevuta, è la mentalità che deve cambiare», dice Antonella Leardi, la madre di Ciro Esposito alla quale lo stesso Pallotta ha telefonato ieri. La Leardi in serata aggiunge: «Pallotta si è scusato per quello che è successo e si detto indignato. Mi ha fatto piacere, è stato un bel gesto.
Siamo d'accordo che ci rivedremo per mettere a punto progetti comuni al fianco dell'associazione Ciro vive». Duro anche il giudizio del tecnico del Napoli, Benitez: «Bisogna chiudere le curve, solo così si riuscirà a risolvere il problema».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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