Déjà vu Mick Schumi, nel nome del padre

Prima vittoria in Formula 2 per il figlio di Schumacher: «Ecco che cosa so fare»

Déjà vu Mick Schumi, nel nome del padre

Hungaroring (Budapest) Molto bene. L'anno scorso, quando a inizio estate finalmente si sbloccò, vincendo la sua prima gara, ci prese talmente gusto che da lì a poco, a furia di risultati, sarebbe andato a conquistare il titolo continentale di F3. Difficile possa ripetere la stessa escalation, ma Mick Schumacher ha già dimostrato che dopo aver assaggiato lo champagne dal gradino alto del podio, lui cambia, lui diventa un po' più suo padre, lui vince. Si vedrà.

Intanto, bene così a Budapest. Il 20enne pilota del Team Prema - sabato ottavo nella Feature Race che aveva aperto il fine settimana in terra ungherese - ha tenuto dietro tutti in gara-2. Schumi jr, allievo della Ferrari Driver Academy, ha trionfato davanti a Nobuharu Matsushita e Sergio Sette Camara. Grazie al regolamento acchiappa spettacolo della serie minore, il rookie tedesco ha approfittato dell'ottava posizione colta nella Feature Race di sabato per prendere il via dal vertice dello schieramento. Allo spegnimento dei semafori il figlio del sette volte campione del mondo di Formula 1 è stato molto abile nel conquistare la traiettoria interna e, soprattutto a difendersi, per gran parte della gara e negli ultimi giri, dai continui attacchi dell'esperto pilota del Sol Levante Matsushita, che in passato aveva vinto per ben due volte in suolo ungherese.

Schumacher ha così colto il primo successo nella serie d'accesso alla F1, proprio dove suo padre, nel 2004, aveva vinto conquistando il titolo costruttori, per afferrare poi in Belgio anche il suo quarto ed ultimo mondiale piloti.

«Sono molto contento, è stata una corsa fantastica, il cuore mi batteva forte, sono felice di aver finalmente dimostrato il mio potenziale» dirà dopo la cerimonia. Momento a suo modo toccante. Quel cognome sul gradino alto, l'inno tedesco, poi quello italiano per il team Prema. Déjà vu.

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