Europei 2020

Dall'Ajax fino all'Inter: ecco chi è Christian Eriksen

Una carriera da predestinato. Passato da giovanissimo all'Ajax, arriva l'esplosione col Tottenham fino allo scudetto in nerazzurro

Dall'Ajax fino all'Inter: ecco chi è Christian Eriksen

''Christian Eriksen è abituato a fare la differenza sin da bambino...'' . Sin dagli inizi di carriera lo hanno sempre considerato un predestinato, il padre Thomas e Morten Olsen, il ct che lo ha portato al Mondiale del 2010 da diciottenne e come più giovane calciatore dell'intera competizione. Lo visionò con la Danimarca Under 17 e lo inserì tra quei "calciatori wow", capaci di fare la differenza in un istante.

Gli inizi di carriera

L'amore per il calcio è trasversale nella famiglia Eriksen. Anche la sorella Louise è una giocatrice affermata, difensore nella massima serie danese e convocata anche in Nazionale. A spingerlo a giocare è proprio il papà Thomas, ala sinistra in Danimarca ma vittima di troppi infortuni. I suoi idoli da bambino sono Francesco Totti oltre che ovviamente i fratelli Michael e Brian Laudrup, due istituzioni del suo Paese. Per il piccolo Christian lo sport diventa sin da subito quasi un'ossessione: "Ricordo i viaggi in macchina dopo le partite, erano un supplizio. Mi rimproverava per qualche situazione di gioco ed io volevo sprofondare nel sedile" confiderà qualche anno dopo.

A 13 anni passa all'Odense, a 14 inizia con i provini in giro per l'Europa - Chelsea, Milan e Barcellona - ma viene scartato. Torna dai suoi vecchi compagni senza scomporsi e procede per gradi, fino a raggiungere l'Ajax grazie allo sguardo di John Steer Olsen, scopritore di Ibra che lo segnala al club olandese. Glenn Riddersholm, che lo allenava nella Danimarca Under 17, parlava in questi termini di Eriksen: "Può giocare in qualsiasi squadra del mondo semplicemente perché è in grado di adattarsi a qualsiasi sistema di gioco, è un giocatore molto intelligente che può esprimersi ad altissimi livelli in club come Barcellona e Real Madrid".

Gli anni all'Ajax e al Tottenham

Per il cartellino l'Ajax spende 50mila euro, somma che l'Odense utilizza per finanziare la costruzione di un ulteriore campo di calcio. Il danese fa il suo debutto in un match di Eredivisie contro il Nac Breda. In quella stessa partita Luis Suarez scende in campo per la prima volta con la fascia di capitano al braccio: ed è proprio l'attaccante uruguaiano a dargli i primi consigli e incoraggiamenti poco prima del calcio d'inizio. Trequartista poi mezzala gli anni con i lancieri sono fondamentali per diventare un centrocampista totale e spiccare il volo.

Eriksen è ormai uno dei migliori profili d'Europa e poco dopo arriva il passaggio al Tottenham. Nel 4-2-3-1 di Pochettino trova la sua collocazione ideale. Dal suo debutto in Inghilterra il danese diventa il giocatore che ha collezionato più assist (62), creato più occasioni (570) e segnato più gol da fuori area (23) e su punizione diretta (8) nella storia della Premier League. L'apice arriva con la finale di Champions League persa contro il Liverpool. Dopo quella partita la squadra vive un lungo periodo di crisi fino all'esonero di Pochettino. Eriksen ha soltanto un altro anno di contratto e con l'approdo di Mourinho comincia a vedere poco il campo. Ormai ha deciso di lasciare gli Spurs e si appresta a vivere gli ultimi mesi da separato in casa. Ma dal mercato arriva una sorpresa inaspettata, nel gennaio 2020 viene acquistato dall'Inter.

L'approdo all'Inter

L'impatto all'Inter di sicuro non è tra i più semplici. Antonio Conte avrebbe preferito un centrocampista di ''garra'' e le caratteristiche di Eriksen non sembrano sposarsi al meglio con le idee dell'allenatore. Il tecnico salentino pensa ad un modulo più offensivo proprio per facilitarne l'inserimento l'inserimento. Ma è l'inizio della crisi: da trequartista le prestazioni del danese sono sempre deludenti. Si aggiungono le incomprensioni con Conte, che inspiegabilmente comincia ad impiegarlo soltanto negli ultissimi minuti delle partite. La storia con la maglia nerazzurra sembra ormai segnata ma quando il suo addio sembra ormai certo arriva la svolta. Il danese decide il derby di Coppa Italia con una punizione meravigliosa dal limite. Da quel momento cambia tutto e non esce più dagli undici titolari. Il resto è storia recentissima, Eriksen diventa uno dei protagonisti principali della splendida cavalcata verso lo scudetto. Assist, gol, tecnica e fantasia al servizio della squadra, adesso è insostituibile anche per l'Inter. E negli occhi dei tifosi nerazzurri resta sempre quella prodezza balistica contro il Milan: impossibile smettere di guardarla.

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