Calcio

Daspo per atti osceni in stadio pubblico

Ultrà mostra il "lato b" alla curva avversaria: condannato a cinque anni

In oltre un secolo di onorata carriera (fu costruito nel 1919) lo stadio «Nicola Ceravolo» di Catanzaro (già Stadio Militare e, in seguito, semplicemente Stadio Comunale) ne ha viste di tutti i colori: dalle imprese eroiche di tanti campioni di serie A alle gesta «erotiche» di un gentleman della tifoseria crotonese che domenica scorsa, in occasione del derby con l'odiato Catanzaro (odio cordialmente ricambiato), ha pensato male di «salutare» i calabrocugini abbassandosi i pantaloni e mostrando il «lato b» alla curva avversaria. Non è che il gesto gli abbia portato granché fortuna, visto che alla fine il Catanzaro ha vinto 2 a 0 (gol di Iemmello e Curcio) confermando il suo primato in classifica (32 punti) nel girone C della serie C. Il Crotone (che ora di punti ne ha 28), se avesse vinto a Catanzaro, avrebbe conquistato la vetta, ma ai rossoblu pitagorici è mancata la quadra oltreché la fortuna che da queste parti (e non solo) si chiama con un nome di 4 lettere ben più volgare che comincia con la «c» e finisce con la «o». Insomma, la stessa parte del corpo che il raffinato ultrà crotonese ha esibito domenica non si sa ancora bene se con obiettivi scaramantici verso la propria squadra o di dileggio verso quella avversaria. Fatto sta che, visionate (non senza un certo disgusto) le immagini, il questore di Catanzaro, Maurizio Agricola, ha emesso un provvedimento di Daspo della durata di cinque anni nei confronti del Lord(o) Brummell crotonese di cui si conosce solo l'età: 48 anni, buona parte dei quali - ma questo possiamo solo immaginarlo - trascorsi nei college e circoli più esclusivi di Crotone. Il disinvolto tifoso è stato inoltre «deferito in stato di libertà alla competente Autorità giudiziaria per atti osceni in luogo pubblico». Intanto si narra che il volto della statua del «Presidentissimo» Nicola Ceravolo a cui lo stadio è intitolato dal 1989 (con tanto di busto bronzeo), dopo l'increscioso episodio, abbia cambiato espressione virando su un sorriso piuttosto amaro. Ma Nicola Ceravolo («L'Avvocato del Sud che dava del tu ai grandi del calcio»), da quel grand'uomo che era, avrà certo colto il lato comico della vicenda. Comunque, in nome della par condicio di genere, andrebbe segnalato al questore di Bari che qualche settimana fa una procace tifosa dei galletti, dopo un gol del Bari, ha pensato bene di abbassarsi, pure lei, il pantalone, mostrando un sedere perfettamente tornito.

Per la giovane esibizionista nessuna denuncia e Daspo, ma solo l'entusiasta «ola» dello stadio San Nicola.

Con tanto di benedizione, forse, dello stesso patrono cittadino.

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