Immagini che si bloccano e si caricano a fatica, interruzioni, scarsa qualità. Il secondo giorno di Dazn è ancora peggio del primo e si ripete la protesta via web di sabato. Dai tifosi vip ai comuni appassionati, sui social spopola l'hashtag #DaznOut. A corredo, oltre agli immancabili insulti, polemiche assortite con tanti utenti che invitano l'azienda a cedere i diritti appena acquisiti per il prossimo triennio o, in alternativa, a intervenire rapidamente per risolvere i problemi. Nemmeno il (bellissimo) volto dell'emittente, quello di Diletta Leotta è stato risparmiato: sotto la foto postata dalla conduttrice, prevalgono rabbia e proteste anziché i consueti apprezzamenti.
È successo con Inter-Genoa sabato ma anche con le partite trasmesse ieri, Udinese-Juventus ma soprattutto Roma-Fiorentina in serata. E mentre l'azienda finisce nella bufera, e il solito Codacons entra a gamba tesa chiedendo rimborsi per i tifosi, gli operatori telefonici prendono le distanze. Sia Vodafone che Fastweb spiegano che i guai di connessione non sono imputabili a problemi di rete a loro riconducibili bensì alla piattaforma di distribuzione dei contenuti Dazn che all'esordio si era giustificata parlando di un sovraccarico di accessi che aveva causato le interruzioni.
Fatto sta che i tifosi non ci stanno e sono su tutte le
furie, sui social ma non solo. Digerito il cambio di tecnologia, non va proprio giù che le partite della propria squadra del cuore non si riescano a vedere con facilità. La rivoluzione dello streaming è partita alla moviola.
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