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Dazn, scende in campo soltanto il governo. Già pronto il dietrofront

Giorgetti convoca i vertici dell'emittente. Solo Ferrero si espone: "Tanta confusione"

Dazn, scende in campo soltanto il governo. Già pronto il dietrofront

«Fare chiarezza», pensando alla tutela dei consumatori. È l'input del ministro Giorgetti che ha deciso di convocare martedì prossimo alle 15 al Mise, il dicastero dello sviluppo economico, i rappresentanti di Dazn. Dopo le indiscrezioni relative alla decisione dell'azienda (che detiene i diritti tv del calcio di serie A) di interrompere a metà dicembre la doppia utenza in contemporanea - salvo che siano collegati alla stessa rete internet - per singolo abbonamento, si è reso necessario un incontro, al quale parteciperà anche il sottosegretario Anna Ascani, che ha la delega sulla materia. «Siamo disponibili alla collaborazione e al confronto con le autorità e le istituzioni, abbiamo prontamente accolto l'invito per un incontro all'inizio della prossima settimana», ha sottolineato Dazn in una nota.

E tale confronto, scaturito dalle polemiche dei tifosi, delle associazioni dei consumatori e infine dei vari politici, potrebbe portare a una retromarcia dei vertici della piattaforma Ott. Ci sarebbe anche qualche presidente di serie A che non avrebbe gradito l'indiscrezione sulla questione «concurrency» legata agli abbonamenti. Anche se l'unico a esporsi è stato ieri il patron della Samp Ferrero con un commento ironico: «Vedo che c'è una grande confusione, ce la stanno mettendo tutta però ormai non è famosa Dazn ma il 'cerchietto' quando vedi le partite...». Ecco che ora circola l'ipotesi di uno slittamento da parte di Dazn: non più a gennaio, ma con l'inizio della prossima stagione calcistica, mantenendo quindi lo status quo fino al termine del campionato 2021/22.

Ieri, di fronte ad alcune interrogazioni parlamentari sulla vicenda, il Governo ha deciso di scendere in campo per capire meglio le intenzioni della società di streaming. Martedì proprio Giorgetti chiederà tutti i chiarimenti del caso a Dazn. E potrebbe forzare la decisione di uno slittamento. Se è legittimo, secondo il Codice delle Comunicazioni elettroniche, modificare unilateralmente le condizioni contrattuali nel corso del rapporto, stona il fatto che sul sito di Dazn ci sia ancora l'annuncio della connessione fino a sei dispositivi e della contemporaneità della visione su due, come garantito anche da un articolo delle Condizioni contrattuali di utilizzo. Il rinvio favorirebbe così una distensione sul caso.

La palla passa dunque nelle mani di Giorgetti, già sottosegretario con delega allo Sport del primo governo Conte, che resta attento ai problemi del calcio. Non a caso ha incontrato due giorni fa a Doha, la capitale del Qatar, il presidente della Fifa Infantino. Sul tavolo i temi di attualità, dallo scontro totale tra Uefa e Fifa in particolare sull'idea di un Mondiale per nazioni biennale agli scenari della Super Lega oltre che alle revisioni dei campionati e dei calendari nel prossimo futuro, ma anche quello delle opportunità di investimenti infrastrutturali in vista dei Mondiali del 2022.

Argomento che si è intrecciato con quello discusso tra Giorgetti e le istituzioni del governo qatariota: la collaborazione tra i due paesi per attrarre in Italia investimenti e progetti, facilitare la soluzione delle pendenze economiche esistenti verso imprenditori italiani.

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