RomaLa cooperativa del gol romanista – undici giocatori a segno nelle prime otto giornate - latita per quasi un'ora, poi torna a colpire come le sta riuscendo benissimo nelle ultime giornate, portando per una notte la truppa di Garcia al secondo posto del campionato. Dopo le nove reti segnate in sequenza a Carpi e Palermo, il tris in 13 minuti del secondo tempo che abbatte un ordinato Empoli. E così arriva il terzo successo di fila, la prima serie positiva di una stagione per ora in chiaroscuro. Se sia la svolta è troppo presto per dirlo – il primo tempo non ha mandato segnali confortanti, anzi è stato il peggiore dei giallorossi in quest'inizio d'annata - di sicuro la Roma ha sfruttato al meglio il triplo turno sulla carta a lei favorevole, raccogliendo il massimo dei punti e confermandosi come l'attacco più prolifico del torneo. Restano queste prime frazioni, se è vero che la Roma non ha segnato in 4 delle 8 sfide giocate.
La perla di Pjanic, decimo gol su punizione per il bosniaco (dal 2011-12 solo Pirlo ha fatto meglio di lui in serie A con 12 centri dalla “mattonella”), dà un calcio alla noia calata tra i 25mila dell'Olimpico – con la curva Sud ancora vuota per protesta. «Ho le distanze in testa», disse il centrocampista giallorossso dopo la punizione segnata alla Juve, il primo di tre colpi di genio stagionali. È anche merito suo se la Roma ha segnato ben otto reti in situazione di palla inattiva – nessuno come lei -.
Sbloccato il match, la squadra di Garcia scivola sul velluto: c'è gloria per De Rossi che sceglie la serata migliore per tornare al gol (non segnava dalla trasferta di Cesena del marzo scorso), ovvero la 500a partita con la maglia della Roma – in mattinata i tifosi lo avevano celebrato con uno striscione esposto vicino al Colosseo -. «Partita complicata, con l'Empoli faticheranno in molti. Peccato per quel gol di testa sotto la curva vuota, il regalo migliore sarebbe risolvere questa vicenda…», così capitan Futuro. Salah chiude la pratica dopo una discesa di Gervinho. Il neo resta il gol subito di Buchel (l'ottavo in altrettante partite), una caratteristica di questa Roma che tende ad abbassare la guardia. «Ma nel secondo tempo siamo stati padroni del campo con il cambio di modulo», sottolinea Garcia, ancora alla ricerca dell'atteggiamento tattico perfetto.
Per ora il condottiero francese può comunque sorridere: la classifica è tornata a essere importante, ha potuto rimettere in campo Castan – aveva giocato solo a Verona -, si è risparmiato Dzeko per la sfida di Champions di martedì a Leverkusen. Il crocevia europeo della stagione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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