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Dea e Napoli agli opposti anche nella crisi

Percassi ha blindato Gasp nel caso Papu, ADL ha mollato Gattuso ai primi ko

Dea e Napoli agli opposti anche nella crisi

È l'incrocio degli opposti. Atalanta-Napoli vale un posto in finale nella Coppa tricolore, è una partita secca: si parte dallo zero a zero dell'andata, si comincia e si finisce questa sera. Dal poker rifilato dal Napoli al Maradona in campionato un po' di cose sono cambiate sul campo, non la filosofia dei due club, divergenti per gestione tecnica e societaria.

L'Atalanta è la novità degli ultimi due anni, il Napoli lo è stato appena prima, fin quando il Comandante Sarri ha resistito in panchina. Quella del Gasp poggia su bulloni piantati saldamente a terra: in piena bufera, quando sono volati stracci tra il tecnico e capitàn Gomez, il presidente Percassi ha scelto e imposto la linea della continuità. Avanti con l'allenatore e addio all'icona della Bergamo pallonara, un gesto forte di coraggio e di coerenza societaria.

A Napoli e a Bari, altro feudo calcistico di ADL, patròn e allenatore sono spesso separati in casa: in Puglia s'è dato il benservito ad Auteri, in arrivo l'ex juventino Carrera. A Castel Volturno resta in bilico la posizione di Gattuso. De Laurentiis non ha gradito la sconfitta in Supercoppa e quella di Verona, s'è guardato intorno e l'ha fatto sapere. Ringhio se l'è presa, ha sbottato, poi s'è calmato: una finta pace perché all'orizzonte ci sono match come iceberg (Atalanta, Juventus e Granada) ma sembra proprio che «Giorgio se ne vuole andare e il vescovo lo vuole cacciare», tipica espressione napoletana per raffigurare due persone che vogliono la stessa cosa. Per Gattuso «la coppa Italia non è la nostra priorità», Gasp invece vuole la finale a tutti i costi.

Hanno gli stessi punti in campionato, ma sono opposte in tutto, anche negli obiettivi.

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