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La Dea di Gasp, l'Inter di Conte. Se la svolta arriva dalla panca

Il gioco del "prof" atalantino e il ruolo da "top player" di Antonio: serve continuità dopo un inizio tra alti e bassi

La Dea di Gasp, l'Inter di Conte. Se la svolta arriva dalla panca

Euromartedì in nerazzurro, così ha deciso la Uefa, associando i calendari di Atalanta e Inter nei gironi di Champions. Gasperini in casa contro l'Ajax, in qualche modo un modello, Conte a Kiev contro lo Shakhtar, in una sfida che vale già molto di più di un secondo turno. Gasperini e Conte: il maestro che plasma e il top coach da 12 milioni che trasforma. Perché va bene Zapata e Lukaku, ma è ai capoclasse che ci si affida nei momenti che contano. E stasera conta, eccome se conta.

La vittoria dello Shakhtar a Madrid ha sconvolto il girone: un jolly da 3 punti, pescato da quella che sulla carta era la quarta squadra del gruppo, ben difficilmente replicabile dagli avversari. Perdere a Kiev renderebbe ripidissimo il resto dell'euro cammino dell'Inter, già zavorrato dal pareggio al debutto contro il Gladbach.

L'Atalanta invece è partita bene, vincendo largo in Danimarca: nel girone del Liverpool, il secondo posto per gli ottavi si dovrebbe decidere proprio nella doppia sfida con l'Ajax. Vincere stasera sarebbe più che importante, anche perché l'ultima partita del girone sarà proprio il ritorno di questa, ad Amsterdam ovviamente, per quel che ancora conta il fattore campo con gli stadi vuoti.

Sabato, in campionato l'Ajax ha vinto 13-0 (!), mentre l'Atalanta ha perso per la seconda volta di fila. Rialzarsi e ripartire, sarebbe importante anche per dimostrare che la squadra può reggere il doppio impegno. «Sarà una partita diversa rispetto a quella con la Sampdoria, che si è chiusa e ci ha colpito in contropiede. L'Ajax gioca, attacca, non aspetta»: Gasperini non lo dice, ma proprio per questo può essere persino più facile. È la prima in Europa nello stadio nuovo, quasi 30 anni dall'ultima volta. Vuole il caso che in quell'occasione l'avversario fosse l'Inter (andata del quarto di finale Uefa 90-91, poi vinta dal Trap).

A proposito di stadi, lo Shakhtar è costretto a viaggiare per l'Ucraina dal 2014, dopo che la Donbass Arena è stata distrutta dalle bombe russe. L'anno scorso, l'incredibile 0-3 che all'ultimo turno valse all'Atalanta la qualificazione agli ottavi ebbe per teatro lo stadio del Metalist, a 300 km da Donetz. Stavolta invece si gioca a Kiev, 700 km da Donetz, nello stesso impianto in cui 7 giorni fa ha vinto la Juventus, ovviamente contro i veri padroni di casa della Dinamo. Insomma, gl'intrecci sono tanti, senza la necessità di scomodare il Triplete, nato in qualche modo proprio a Kiev, con la rimonta al cardiopalmo firmata Milito-Sneijder.

«Dimentichiamoci della partita di agosto, fummo perfetti», avverte Conte riferendosi alla semifinale di Europa League di Dusseldorf (5-0). «Non si segnano per caso 3 gol al Real: lo Shakhtar è una realtà del calcio europeo», dice pensando invece al primo turno. Stasera il tecnico si affida un'altra volta a Lukaku e Martinez («a Genova ero nervoso per non aver fatto quel che volevo», spiega il Toro, il bersaglio non era l'allenatore). Dietro di loro Barella, rientrano a tempo pieno Hakimi e Young dopo il Covid (ieri tornati negativi Radu e Gagliardini). Out Sensi e Sanchez: in attacco Conte non ha scelte e come l'anno scorso può diventare un problema.

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