È una Dea leggendaria. Champions da sogno con il capolavoro di Gasp

Mai nessuno agli ottavi con tre sconfitte iniziali. È un tris d'oro in Ucraina "grazie" a Guardiola

È una Dea leggendaria. Champions da sogno con il capolavoro di Gasp

Dal mito alla leggenda: la Dea è riuscita fantasticamente a salire sull'Olimpo europeo. A Kharkiv è arrivata la tanto sperata impresa: l'Atalanta ha battuto lo Shakhtar Donetsk e, grazie alla contemporanea sconfitta della Dinamo Zagabria contro il City, ha conquistato un miracoloso accesso agli ottavi di Champions League.

Serviva una notte magica, di quelle che si vivono solo una volta in carriera. E i giocatori nerazzurri hanno deciso di regalarsela nel modo più incredibile, nel modo più drammatico. Contro lo Shaktar, infatti, c'era solo una cosa da fare: vincere. Ma, si sa, tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare, che in questo caso aveva più i contorni di un oceano. La squadra di Gasperini, però, negli ultimi anni ci ha abituato a grandi, grandissime cose e ieri, in terra ucraina, ha raggiunto l'apoteosi.

Ci hanno pensato Castagne, sul filo del fuorigioco, Pasalic e Gosens sul finale a mettere la firma su una partita che entra di diritto nella storia non solo atalantina, ma dell'intero calcio italiano. Le reti sono segnate ovviamente dai singoli, ma il risultato è un enorme capolavoro di squadra. Solo con una partita perfetta si poteva raggiungere la qualificazione e, difatti, partita perfetta è stata: meno bella rispetto al solito, ma un'Atalanta più cinica e concentrata, due qualità essenziali per sopravvivere in Europa.

La Dea l'ha capito con colpevole ritardo, ma, è proprio il caso di dire, meglio tardi che mai. Fuori dai confini nazionali non ti puoi concedere alcun lusso: bisogna essere bravissimi in entrambe le fasi, altrimenti è un attimo scivolare in serate decisamente complicate. Come a Zagabria alla prima, dove ha preso quattro gol dopo una prestazione imbarazzante: quello è stato un battesimo di fuoco con ragazzi di Gasperini usciti ustionati dallo Stadio Maksimir. I bruciori sono continuati poi anche nelle successive due, dove, nonostante una crescita sul piano del gioco, sono arrivate la sconfitta allo scadere in casa con lo Shakhtar e la batosta all'Etihad con il City.

Con il giro di boa, però, qualcosa è scattato nella testa della Dea e, grazie soprattutto al pareggio casalingo contro gli inglese, si è resa conto che forse nulla era ancora perduto. Ci ha creduto, eccome se l'ha fatto, sognando una notte così. E a volte, i sogni si avverano.

L'Atalanta ha centrato un risultato pazzesco, che deve essere visto sia come un favoloso punto d'arrivo, ma anche come uno splendido punto d'inizio: è tra le migliori sedici d'Europa e ora non ha davvero più nulla da perdere.

I ragazzi di Gasperini possono finalmente divertirsi e far divertire; se hanno capito davvero come si gioca in Europa, stiamo tranquilli che lo faranno.

Agli ottavi, dove ci saranno solamente squadre dei cinque maggiori campionati, la Dea troverà molto probabilmente una big, ma dopo ieri, c'è tantissima voglia di regalarsi un'altra notte da leggenda.

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