La Dea non trova la sua magia: solo un pari contro lo Slavia

L'unico in palla alla fine è stato però De Ketalaere

La Dea non trova la sua magia: solo un pari contro lo Slavia
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L'Atalanta non corre più, e non è solo una questione di classifica. Contro lo Slavia Praga arriva un pareggio anche in Champions, e la vera questione è dove sia finito il furore nerazzurro. Eppure il messaggio della curva - stordita dalle troppe X di campionato - era molto chiaro all'inizio: Light my fire si leggeva (voto 8 per la coreografia e per il tifo, migliore in campo). Il risultato però è una partita un po' annacquata e a tratti caotica, soprattutto nel finale. Per carità: la Dea di fiammate ne ha avute, ma è stato un po' come vederla quando si sveglia al mattino ancora senza trucco, con le imperfezioni in bella vista. Spariranno?

La risposta a Juric, che a dire il vero ci ha anche provato col tridente. L'unico in palla alla fine è stato però De Ketalaere (voto 7), accompagnato da un Krstovic impaurito dalle occasioni da gol (una volta tira sul portiere, l'altra in piccionaia) e da un Lookman ancora appesantito e i cui svirgoli vengono tenuti a bada da Vicek (voto 7 per la concentrazione). Le promesse, in pratica, ci sono state (vicini al gol anche Kossounou e CDK), ma di contro la difesa nerazzurra ha ballato troppo contro un avversario non certo irresistibile, mentre a centrocampo De Roon è ancora troppo sotto ritmo per essere lui.

Meno male che Carnesecchi c'è, insomma, anche quando dopo l'intervallo dalla panchina entrano in serie i rinforzi: Zalewski, Sulemana e il redivivo Scamacca (suo un colpo di testa alto di poco e un destro che Markovic manda in angolo), che alzano il ritmo ma anche la confusione. Così è 0-0, e la palla ora passa a Juric. Un po', scotta.

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