Due gol, sei legni, un rigore e una rete annullata danno, sommati, un pareggio. A leggerla così sembra un derby equilibrato, ma per la Lazio sono due punti persi. La partita l'ha fatta la squadra di Inzaghi, che ha colpito 4 dei 6 pali dell'incontro (sfortunati Leiva e Correa, imprecisi Immobile e Parolo), si è vista annullare un gol (giustamente) a tempo scaduto e ha trovato Pau Lopez in giornata di grazia. La Roma, invece, oltre al gol arrivato su rigore casuale, può recriminare solo per i due pali di Zaniolo che ha predicato nel deserto. In un Olimpico pieno di solidarietà per Diabolik (al secolo Fabrizio Piscitelli), il capo ultrà laziale ucciso a inizio agosto, si temevano scontri fra tifoserie e forze dell'ordine. È invece filato tutto liscio, lasciando spazio allo spettacolo e al cordoglio (la Curva Nord ha dedicato la coreografia a Piscitelli, restando in silenzio nel primo tempo, la Sud ha dedicato uno striscione al tifoso rivale). Striscioni dedicati anche a Luis Enrique dopo la tragedia familiare di questi giorni - la prematura scomparsa della figlia. «Per chi ama il calcio questa è stata una partita straordinaria, un piacere prendervi parte - così Fonseca -.
Le squadre in campo si sono rispettate, hanno creato tante occasioni ed è stato un grande spettacolo». «Siamo un pò amareggiati, gare come queste bisogna vincerle - il giudizio di Inzaghi -. Dopo due ottime gare, avremmo dovuto avere 6 punti invece ne abbiamo 4, ma andiamo avanti nel nostro percorso di crescita».GP
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