Derby di mercato all'Inter. Ma la Juve di Vlahovic torna a far paura a tutti

Marotta fa centro con Gosens-Caicedo, Milan immobile. Allegri ora ha la rosa per giocarsela

Derby di mercato all'Inter. Ma la Juve di Vlahovic torna a far paura a tutti

C'è ben poco da discutere: la Juve ha realizzato un piccolo capolavoro. E il tempo perso, per colpa di CR7 nella sessione estiva, è stato largamente recuperato negli ultimi giorni di gennaio con una sequenza di operazioni che hanno ottenuto il doppio scopo: colmare una lacuna vistosa del gruppo squadra (pochi gol, zero tiri in porta col Milan), prenotare il futuro in difesa (il giovane Gatti del Frosinone) e coprire per due terzi l'investimento fatto per Vlahovic con un paio di vantaggiose cessioni in Inghilterra. Voto 9,5 all'esordiente ds Cherubini anche perché è stato abile nell'agire a fari spenti. È servito, alla Juve, anche lo spigoloso comportamento di Arrivabene (non è più Arrivamaluccio?, ndr) nei confronti di Dybala perché ha testimoniato una tendenza nuova: le richieste di aumenti di stipendio da parte dei calciatori devono essere giustificate dal rendimento. Adesso la corsa al posto in Champions è stata lanciata. E a rischiare sarà soprattutto Max Allegri. Ha voluto la bicicletta, deve pedalare e arrivare in cima alla classifica, tra le prime quattro.

Agli squilli della Juve ha risposto l'Inter, probabilmente senza immaginare lo scatto del club che ha lanciato sul tavolo la dote a disposizione. L'ha fatto con una tecnica un tempo adottata dal Milan di Berlusconi e Galliani: procedere in anticipo con i rinforzi per non farsi prendere in contropiede (esempio: Boban ko in un derby, rimpiazzato subito da Desailly, ndr). Così con alle viste la partenza di Perisic, ha preso Gosens che è un rullo compressore sul binario di sinistra e per non restare scoperto dopo il ko di Correa, ha chiesto e ottenuto in prestito Caicedo, attaccante che Simone Inzaghi ha dimostrato di saper utilizzare al meglio. Voto 8.

Milan e Napoli (senza voto) sono rimasti a guardare. Di sicuro per scelta nel caso di Paolo Maldini. Questo il ragionamento: se non posso prendere un numero uno nel ruolo (Botman o Bremer in difesa, Renato Sanches a centrocampo), preferisco aspettare giugno. I tifosi non hanno gradito, la concorrenza nel frattempo è diventata più temibile. È il classico rischio calcolato. Spalletti, al pari di Pioli, ha bisogno solo di recuperare i titolarissimi e i reduci dalla coppa d'Africa. L'Atalanta (voto 7) è andata dritta per la sua strada: plusvalenza garantita su Gosens, il ricavato investito su Boga (stesso binario, più attaccante) e fiducia cieca nella tabella di marcia di Gasperini che nel girone di ritorno ha sempre dato molto gas alla sua squadra. Sarà interessante seguire la reazione della Fiorentina (voto 5) senza il suo bomber, rimpiazzato da Piatek: Commisso ha pensato a fare cassa lasciando inviperiti i tifosi. Se Italiano dovesse mantenere, grazie alla sua formula calcistica, lo stesso rendimento poche storie: è meritevole della prossima panchina d'oro. La Roma ha puntato sulle pedine giuste al posto giusto (voto 7): Mourinho non ha più alibi.

Un grande via vai in zona retrocessione dove la Samp (voto 7) con Giampaolo e i rinforzi, il Genoa - giudizio sospeso - ha collezionato una babele di calciatori e di lingue straniere e la Salernitana, hanno provveduto a rimodellare gli schieramenti. Chi dovesse riuscire nell'impresa di salvarsi, riceverebbe i complimenti a fine corsa.

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