Ha vinto il Manchester. Ma lo United. Il City rinvia la festa, già pronta. A Mourinho riesce il colpo della vita, concedere il sogno e le caramelle al nemico Guardiola e poi farlo scendere dalla giostra, per beffarlo in casa sua.
E' severamente proibito togliere i record a sir Alex Ferguson, presente in tribuna come un sovrano da rispettare. Il Manchester City ha creduto per mezza partita di diventare la prima squadra nella storia del calcio inglese a vincere il titolo con sei giornate di anticipo, battendo, dunque, il primato che appartiene allo United della leggenda scozzese, Alex Ferguson, fissato nel 2001.
Sarà per un'altra stagione (il record), per ora il City deve pensare al ritorno aspro e forse impossibile, dei quarti in Champions league contro il Liverpool e alla trasferta di Londra contro il Tottenham, nel prossimo turno, per considerarsi campione, per la quinta volta. Guardiola può urlare al cielo perché a decidere la partita ci ha pensato anche mister Atkinson, l'ossuto arbitro di Bradford che ha chiuso gli occhi davanti a due clamorosi rigori a favore del City.
E dire che dopo tre quarti d'ora Guardiola e i suoi avevano preparato pizzette, salatini e la torta per festeggiare il trionfo, la squadra stava vincendo 2 a 0 grazie al colpo di Kompany, feroce la sua deviazione di testa, il magico raddoppio di Gundogan, mentre, di fronte, erano sempre più grigi i capelli e la faccia di Mourinho, sconcertato per il comportamento stranito dei suoi, slegati in difesa, inutili in attacco e con il solito Pogba narciso, più bello a rimirarsi allo specchio che a urlare la sua forza.
Ma il football, quello inglese su tutti, riserva sorprese meravigliose e qualcosa di serio e di tellurico deve essere accaduto nello stanzone dello United, durante l'intervallo. Mourinho non è di mezze parole e i due gol di Pogba, il peggiore della comitiva nel primo tempo, improvvisamente risorto a man of the match, hanno restituito un senso al gioco, al risultato, al campionato; di colpo, le pizzette, i salatini e la torta sono state riposte in frigorifero, la luna del City è tornata pallidissima dopo essere stata piena, Guardiola non ci ha capito più nulla, figlio e vittima della sua ormai classica presunzione, avendo deciso di tenere fuori dalla partita De Bruyne, Aguero e Gabriel Jesus inseriti, tutti e tre, quando la barca era diventata una zattera.
Le tre sventole subite in Champions dal Liverpool si sono fatte sentire nella
ripresa, il City si è allentato in tutti i reparti, il gol dell'incredibile (non per gli amanti del football inglese) rimonta lo ha segnato Smalling mentre tutta la terza linea del City si era disposta al party di cui sopra.
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