L'Inter sbanca lo Juventus Stadium e diventa ufficialmente candidata allo scudetto, otto giorni dopo esce sconfitta da Bergamo e non ha una rosa all'altezza. Ma dai...
Analizziamo: nella formazione iniziale che stoppa la sequenza da serial killer dei bianconeri, erano assenti Guarin, Alvaro Pereira e Sneijder, eventualmente anche Chivu, Mudingayi, Jonathan, Mariga, Silvestre, Obi, Coutinho, Alvarez e Stankovic, magari c'è qualche ex ma è tutta gente a libro paga. E aggiungere che giocherebbero titolari in tante di A dà quasi fastidio. Però poi succede che a Bergamo lo spensierato Stramaccioni ci arrivi con sei Primavera in panchina: Benassi, Mbaye, Romanò, Livaja, Belec e Duncan, assente Bianchetti perché infortunato. Torino e Bergamo sono situazioni che stanno assieme. Così come dieci infortunati nella notte dell'Atalanta sono un numero esagerato: Samuel, Ranocchia, Sneijder, Obi, Mariga, Bianchetti, Stankovic, Chivu, Mudingayi e Coutinho. Non è una difesa d'ufficio, solo scarne cifre.
È difficile spiegarsi come dopo una striscia di dieci partite vinte consecutivamente, si possa dire che il roster sia povero, anche perché la campagna acquisti era stata battezzata fra le migliori di tutta la A, osannati gli acquisti di Handanovic, Alvaro Pereira, subito fugati i dubbi su Cassano. Di sicuro Silvestre e Mudingayi erano stati timbrati come rincalzi e i rientri di Jonathan e Coutinho accolti con scetticismo, quindi le loro modeste prestazioni hanno una chiave di lettura di conseguenza. Meno per Coutinho che fino all'infortunio è stato più che sufficiente, assoluta per Silvestre, l'arrivo sbagliato. Il centrale argentino potrebbe rientrare a Palermo già a gennaio. Errore compensato dagli acquisti di Samir Handanovic e Rodrigo Palacio. Restano nella terra di mezzo Alvaro Pereira, ancora timido e lontano dall'immagine conosciuta nella Celeste e nel Porto, e Walter Gargano, gran movimento paragonabile al gran numero di palloni persi.
A gennaio qualcosa succede, ma solo qualcosa. Stramaccioni lavora molto con i giovani, ne centellina voglia e timori, Don Balon ha pubblicato la lista dei 101 potenziali talenti fra cui Philippe Coutinho, che a gennaio potrebbe fare un altro giro di esperienza, e Samuele Longo, attualmente in prestito all'Espanyol. C'è anche Lazar Markovic del Partizan ipotetico obiettivo ma il suo cartellino è già salito a 20 milioni, ancora più caro Paulinho che l'Inter aveva in mano per nove ma decise di prendere tempo: se parte un'asta non c'è gara. Resta in piedi la pista Mattia Destro se Zdenek Zeman resta a Roma. Piuttosto potrebbe anche esserci una partenza eccellente, quella di Wesley Sneijder. I russi dicono di sapere tutto: l'olandese non avrebbe accettato un prolungamento del contratto che gli spalmava l'ingaggio da paura, 6 netti a stagione. Se c'è un'offerta, l'Inter lo porta in spalla e commette un errore. Nessun derby su Balotelli, possibile l'arrivo di Zdravko Kuzmanovic, ex viola, 1,86, ultime tre stagioni allo Stoccarda.
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