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Diavolo, Baresi vice presidente. E adesso il Milan è più Milan

L'ex capitano aumenterà il senso di appartenenza. Guaio portieri: perché non promuovere il fratello di Gigio?

Diavolo, Baresi vice presidente. E adesso il Milan è più Milan

Hanno scelto anche una data simbolica per l'annuncio: 23 anni fa Franco Baresi giocò l'ultima volta con la maglia numero 6, poi ritirata e la fascia di capitano al braccio. Nello stesso giorno, 23 anni dopo, è stato nominato vice-presidente onorario del Milan con la missione dichiarata di esaltare il senso di appartenenza, colmare il vuoto lasciato dall'addio traumatico di Boban (a proposito: è in atto una trattativa per chiudere il contenzioso giudiziario) e valorizzare la rappresentanza istituzionale. Già ai tempi di Silvio Berlusconi, il capitano per i milanisti di ogni generazione, divenne vice-presidente (con delega al settore giovanile) una volta uscito dallo spogliatoio di Milanello a 37 anni. È la storia gloriosa che si riannoda al presente governato da Elliott il cui management proprio ieri ha sottoposto all'assemblea degli azionisti, per l'approvazione, il bilancio chiuso al 30 giugno con un passivo imponente (meno 195 milioni) che tiene conto della crisi da Covid (37 milioni) compresi i mancati incassi da Sky e sponsor. Le uniche cifre che inducono a un misurato ottimismo sono rappresentate da zero debiti, dal rinvio all'ottobre del 2021 dell'appuntamento con l'Uefa per la verifica sul FFP e dal risparmio sul monte-stipendi (meno 50 milioni). A proposito della superlega di cui fa parte il Milan, Ivan Gazidis («non ci sono proposte che possano portare a una rottura con i campionati nazionali») ha preso tempo mentre sul nuovo progetto per lo stadio, il presidente Scaroni ha promesso la presentazione al comune di Milano «entro i prossimi giorni».

Stasera Pioli e i suoi torneranno in Europa league (lo Sparta Praga ha perso con il Lille quando è rimasto in 10) ed è venuto il momento di preparare un robusto turn over perché poi domenica, all'ora di pranzo, ci sarà la complicata trasferta di Udine da affrontare. L'utilizzo di Dalot, Tonali, Krunic, Brahim Diaz, Castillejo e per qualche minuto finale forse anche del recuperato Rebic, non possono togliere spazio alla questione portiere che è diventato l'argomento del giorno in casa Milan. Tatarusanu ha incassato ieri la fiducia di Stefano Pioli e sarebbe stato clamoroso il contrario ma la sua insufficiente prestazione con la Roma ha aperto la strada a un dibattito sull'operazione effettuata in agosto. Begovic, il vice di Donnarumma della passata stagione, non è stato riscattato e al suo posto, dopo 8 mesi di inattività al Lione, è arrivato il romeno costato poco (500mila euro) con una generosa dotazione di stipendio (1,2 milioni a stagione per tre anni). Se la prestazione in Europa league dovesse confermare le perplessità già tradite contro la Roma, diventerebbe inevitabile pensare a una promozione sul campo di Antonio, fratello di Gigio.

La scelta potrebbe servire per testimoniare un legame ancora più solido con la famiglia Donnarumma in vista del rinnovo contrattuale del portiere titolare.

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