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Dieci volte Rafa. Ma i giovani sono loro

Nadal-Djokovic, 67 anni in due. E Nole avverte: "La next gen siamo noi"

Dieci volte Rafa. Ma i giovani sono loro

È stato il torneo della rinascita, e adesso si può proprio dire. Roma, la semifinale di Sonego, gli italiani tutti, e poi la finale più attesa. Mai così vecchia nell'era Open (67 anni in due), ma Nadal-Djokovic è ancora il meglio che in questo momento il tennis può offrire: «Siamo noi la Next Gen» ha risposto con un colpo di classe Novak all'ennesima domanda sulla gioventù ancora in attesa.

E poi il pubblico, finalmente, che ha ricordato quanto sia diverso giocare in uno stadio vuoto. E che, nonostante il coprifuoco non abbia ammesso deroghe, ha riacceso la speranza di un mondo che riparte, seppur lentamente. Il botteghino ha segnato alla fine 22.443 spettatori (la capienza consentita era al 25% e solo dagli ottavi di finale), ma credeteci: sembravano molti di più. Dunque il tennis rinasce da Roma e ci lascia un futuro di speranza. Per esempio per le finali Atp di fine anno, che da quest'anno si giocheranno a Torino: nella classifica 2021 - quella che vale per mettere insieme gli otto qualificati - Berrettini è nono, Sinner decimo e Sonego è dodicesimo. Insomma: non è detto che...

Intanto però ci sono sempre loro, e alla fine questa volta è arrivata la Decima di Nadal al Foro, al termine della solita battaglia con l'eterno rivale che si decide con Rafa al servizio e sotto 15-40 sul 2-2 al terzo. Otto punti dopo Djokovic è sotto di un break e con il match che gli sfugge. Finisce 7-5, 1-6, 6-3 con Nadal che ricorda i 16 incredibili anni passati dal primo trionfo: «Giocai con Coria oltre 5 ore, sembra impossibile essere ancora qui». Una conclusione fantastica, insomma, che ha avuto il prologo di una finale femminile che ha registrato un risultato clamoroso: Swiatek batte Karolina Pliskova 6-0, 6-0. Con la giovane e simpatica polacca, vincitrice a Parigi qualche mese fa, che ha ringraziato anche il suo gatto, chiamato Grappa in onore di una delle sue passioni.

Non era mai successo di vedere in finale un doppio bagel (così com'è chiamato in gergo), ma la Pliskova alla fine ha abbozzato con un sorriso rassegnato: «Semplicemente a lei è riuscito tutto, a me niente. Brava lei, capita».

Insomma: trovare che qualcuno che sa perdere con stile è forse davvero un segno che il tennis sta risvegliando il mondo.

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