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Dietro superHamilton solo sfide in famiglia

Quarta pole su 4 gare, ma Rosberg sbaglia tanto. Ricciardo le suona a Vettel. Alonso quinto a un secondo e mezzo dal più veloce. Raikkonen molto indietro

Dietro superHamilton solo sfide in famiglia

Dalle scatole cinesi la Formula 1 estrae tre volte il gioco delle coppie. Il sabato di Shanghai è all'insegna delle sfide in famiglia. Con una certezza: la Mercedes si diverte, Red Bull e Ferrari meno. Perché la casa di Stoccarda infila la quarta pole stagionale su quattro gare firmata da un Lewis Hamilton (numero 34) in grande spolvero: in questo momento il più forte sulla macchina più forte. L'inglese domina una sessione “bagnata” davvero, condizioni che in teoria dovrebbero pareggiare i valori in pista. Invece la differenza è talmente ampia che il resto della truppa resta decisamente dietro anche sotto la pioggia. Le due Red Bull più che vicine riescono solo a dividere le due Mercedes.
Perché non resiste a Hamilton nemmeno il compagno di squadra. Finisce ammutolito Rosberg, quarto, che ne combina di tutti i colori. Un paio di “lunghi” e una “girata” sul rettilineo, sono sintomo di nervosismo da leader del mondiale. Il ragazzo fiuta l'occasione, ma sta prendendo coscienza di avere come compagno di box un fenomeno. “Il pilota ha preteso troppo dalla macchina, comunque ero più lento”, ammissione di colpa e riconoscimento della forza altrui allo stesso tempo.
Invece, in casa Red Bull succede quello che non ti aspetti. Il ragazzino che le suona al quattro volte campione del mondo di fila. Ricciardo conquista la seconda fila e si mette in scia, si fa per dire, a Hamilton: mezzo secondo di distacco dalla Mercedes è un'inezia di questi tempi. “Sono stato bravo – ha detto -. Ho fatto un giro da restare senza fiato. Anche in gara vicino a Hamilton? Metterò giù la testa in rettilineo…”. Già perché il motore Mercedes svernicia di brutto il Renault, la differenza è tutta lì perché la Red Bull per aerodinamica e telaio dimostra di esserci. Macchina però incompresa da Vettel che si prende mezzo secondo dal compagno: “Non sono ancora al 100 per cento”. Stranito, come strane sono state le sue sbavature in pista (noie ai freni), ma non disturbato da Ricciardo: “Ha fatto un gran lavoro. Bello avere un compagno che mi mette in difficoltà”. Con Webber non l'avrebbe mai detto.
In casa Ferrari, invece, la questione la risolve l'effetto Mattiacci. Il nuovo team principal si è presentato così: “Esalto i talenti, Alonso è il migliore”. Sarà per questo che all'esordio al muretto rosso veda Fernando, quinto, suonarle di brutto a Raikkonen che non entra nemmeno nel Q3. Kimi che scivolava a destra e sinistra come se in pista ci fosse ghiaccio e non semplice acqua. Finlandese rallentato dal traffico nel giro buono con le gomme nuove e da problemi al cambio e di bilanciamento, ma soprattutto da un evidente disagio nell'interpretare la rossa, nell'addomesticare la coppia (del motore) dicono gli esperti. Bollito, pensano i tifosi, così Alonso ha gioco facile: “Rispetto all'ultimo gp miglioramenti certi al 100 per cento, soddisfatto per la strada intrapresa”. Non un passo indietro il quinto tempo a oltre un secondo e mezzo dal più veloce: “Facciamo sempre bene al venerdì anche perché gli altri si nascondono”. Pensando alla gara meglio l'asciutto, come dovrebbe essere, che il bagnato: “Sono curioso, ma sicuramente saremo molto più avanti rispetto al Bahrain”. Non lo nomina il podio, dove Hamilton ha un posto prenotato, probabilmente il più alto.

L'inglese abbozza: “La corsa è un'incognita” provando a convincere di un possibile equilibrio paragonabile a quello su cui si reggono i bastoncini colorati dello “shanghai”, cioè inesistente.

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