F antozzi resiste in serie A. L'irresistibile finale tra scapoli e ammogliati è un classico del nostro campionato di football. Mai viste difese così ridicole, errori banali, distrazioni, letture tattiche sbagliate, gol a mucchi, portieri da spiaggia. Ci si diverte come al circo, quando entravano in pista i cani e giocavano con i palloncini gonfiati, era il momento delle risate ma anche del tifo, i segugi, o simili, indossavano infatti le casacche delle squadre più illustri. Oggi è il momento della preoccupazione perché la scuola, antica e storica, dei difensori italiani è finita al macero, con pochi superstiti.
A Firenze, sabato sera, si è visto di tutto, qualcuno l'ha spacciato per spettacolo. Nove gol, effettivamente, sono un calciopanettone ma l'analisi della sfida tra Fiorentina e Inter manda ai pazzi. Come la passeggiata della Lazio con il Palermo, l'allegra difesa del Napoli di Sarri, al quale le partite all'ora di pranzo fanno schifo, ma fanno ribrezzo anche gli errori di alcuni dei suoi difensori contro il Sassuolo. Idem come sopra tra Milan ed Empoli, calcio oratoriale, se qualcuno ricorda i tempi belli di quei cortili. Si studia molto la tattica ma ci si dimentica quanto sia decisiva l'interpretazione della stessa, l'impegno continuo, asfissiante e non proposto soltanto quando il risultato è compromesso, come è accaduto alle due milanesi. Entrambe erano reduci da un derby fasullo, la grande illusione di una vittoria buttata via dagli interisti e di un pareggio acciuffato all'ultimo respiro dai milanisti. Quello era stato il segnale di conferma dei limiti bilaterali, così come ogni partita denuncia l'involuzione del nostro campionato.
«La migliore difesa è l'attacco» proclamò Sandro Pertini, alla vigilia della finale mondiale tra Italia e Germania nel 1982 a Madrid. La peggiore difesa è la sconfitta, non lo proclama Mattarella ma lo dice il campo, con pochissime eccezioni. Non si sbaglia soltanto l'esecuzione di un calcio di rigore, fa parte del gioco da sempre, si commettono errori elementari che, se effettuati in altri tempi, potrebbero far ipotizzare chissà quale complicità o scommessa clandestina. Si gioca male in difesa perché l'idea malsana che soltanto il football d'attacco sia di qualità, ha intossicato la nostra caratteristica storica, l'organizzazione tattica che parte proprio dalla terza linea.
Ci sarebbero anche le premesse di un nuovo corso tra le giovani speranze azzurre ma chi sono i loro docenti? Non tutti gli allenatori dedicano il loro tempo alla fase di protezione, ecco perché si ritorna a Fantozzi che vede san Pietro sulla traversa della porta. E la partita finisce tra le risate generali.
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