Milano. La classifica impone all'Inter di correre, soprattutto nel giorno in cui si gioca Milan-Juventus. Sassuolo-Inter apre la nona di campionato e Inzaghi, ieri in meditativo silenzio, sa che ogni altro risultato rispetto alla vittoria farebbe più piccolo il fresco successo contro il Barcellona, che invece gli ha finalmente regalato i primi giorni sereni dopo un mese di dubbi e polemiche.
Se davvero come sembra, il tecnico punterà ancora su Handanovic, dimostrerà di avere una buona dose di coraggio, oltre che idee salde. Con l'aria che tira intorno al capitano, sarebbe più semplice per chiunque puntare su Onana, al quale pubblico e critica sembrano perdonare ogni cosa, enfatizzandone i meriti e scordando gli errori, l'esatto contrario di quanto avviene con Handanovic.
Le scelte anti-Sassuolo (avversario letale nella scorsa stagione, ma a San Siro) dovranno necessariamente considerare anche il successivo impegno del Camp Nou, anche se sarebbe bello per Inzaghi poterci non pensare. E invece, soprattutto in attacco la coperta è tremendamente corta, al punto che si immagina addirittura una buona quota di partita per il giovane Carboni (17 anni e mezzo), unica alternativa a Martinez e Dzeko, considerato che oltre al lungodegente Lukaku, nemmeno Correa è disponibile. Entrambi mancheranno anche a Barcellona, buoni se proprio andrà tutto bene solo per fare numero e qualche minuto, partendo dalla panchina. Tutti guardano alla difesa per indicare le difficoltà dell'Inter in questo primo scorcio di campionato, eppure i numeri dicono che rispetto all'anno scorso, il vero salto indietro è della fase offensiva (14 gol contro 23): Lautaro non segna dal 30 agosto, 7 partite. E l'Inter invece ha bisogno soprattutto dei suoi gol.
Per Inzaghi, lo sforzo maggiore sarà tarare la squadra sulla stessa lunghezza d'onda vista e ammirata contro il Barcellona, quando è partita da una situazione psicologica difficile al limite del disperato ed è riuscita a giocare con un'intensità e attenzione mai viste in stagione.
Dovrebbe esserci Asllani, bocciato per la Champions (sì, bocciato; del resto prima che Brozovic si facesse male non era mai stato utilizzato), torna titolare per rilevare nel ruolo Calhanoglu e nel numero Mkhitaryan, che dovrebbe riposare.
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