Quel "dispiacere" del procuratore che fa sperare la Signora

Quel "dispiacere" del procuratore che fa sperare la Signora

Il procuratore generale dello sport presso il Coni, Ugo Taucer, ha chiesto l'annullamento della sentenza nella parte in cui è carente di motivazione sull'applicazione dell'articolo 4 del codice di giustizia sportiva e sulla qualificazione e quantificazione della sanzione, con necessità di un nuovo processo. È quanto meno singolare, tuttavia, la sua espressione «temo», un verbo che fa sembrare quasi che il prefetto Taucer fosse dispiaciuto di dover identificare quelle carenze nella sentenza stessa.

Proprio in quanto operatore del diritto, e con responsabilità così importanti, non può e non deve «temere» ma constatare ed assumere una posizione netta. Il Collegio di garanzia, a questo punto, può anche discostarsi dalle richieste della Procura generale (rigetto del ricorso e annullamento con rinvio) ed assumere una decisione diversa o più favorevole, in questo caso alla Juventus, oppure esprimere la conferma della sentenza ma, sempre relativamente a questo caso, dovrà motivare sulla insussistenza di quelle carenze avanzate dalla medesima procura generale e alle quali ha fatto cenno nel suo breve e spiazzante intervento il prefetto Taucer.

La sentenza è prevista oggi ma sembra chiaro, al momento, come la Juventus abbia ricevuto una specie di assist per la propria posizione difensiva, anche se i legali avevano chiesto l'annullamento senza rinvio. In tal senso le voci di corridoio hanno riportato l'ipotesi che il collegio di garanzia possa accogliere la richiesta del club ma questo avrebbe conseguenze clamorose, provocando un terremoto nella giustizia sportiva che ha sconvolto il regolare svolgimento del campionato, con danni non solo per la Juve ma per tutte le altre squadre concorrenti a posizioni decisive per la classifica, dunque l'ammissione di un errore. Un quadro già chiaro da tempo ma quasi evitato dai giudici.

In ultima analisi l'eventuale accoglimento con annullamento senza rinvio si potrebbe collegare anche al filone relativo alla manovra stipendi. Le stesse voci riferiscono che una delle soluzioni più probabili sia il patteggiamento con una ammenda di 24 milioni di euro.

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