Male che andava sarebbero rimasti secondi. Sono rimasti secondi. Nessun furto, il rigore per l'Inter c'era, ma il Cagliari se l'è giocata proprio come si deve, da grande, ha manovrato sempre con intelligenza e calma e quando è andato sotto ha spinto qui a San Siro come poche altre. Tanto che Pulga alla fine ha pure avuto modo di rammaricarsi per quell'autorete di Astori a otto dalla fine. Forse dimenticava quanto era successo nei novanta minuti, le prodezze di Agazzi, Avelar che respinge di petto sulla riga un destro di Milito, Astori che a portiere battuto si oppone a una conclusione di Cambiasso, una precedente entrata di Astori sempre su Milito in area, era il nono della ripresa, con l'argentino ancora a terra, e tanta, tantissima altra roba. Qualcosa però non ha funzionato dietro, sono rientrati i tre ma il Cagliari trovava i varchi facile con Ranocchia che è riuscito in soli novanta minuti a far ricredere sul suo definitivo ingresso nell'orbita dei grandi. La doppietta di Sau ineccepibile quanto le distrazioni dei tre dietro, anche se la prima rete nasce da una verticalizzazione sbagliata di Milito dal cerchio di centrocampo per Cassano. Mancavano due minuti all'intervallo, Cossu lesto ha messo in mezzo all'area dove Sau è schizzato in spaccata per l'1-1, con dormita dei tre centrali di Stramaccioni. Più evidente la dormita sul gol del 2-1 sardo, sforbiciata di Pinilla che spostato a destra prende il palo, palla nuovamente in area con Sau che prima s'incarta ma fa a tempo a recuperare postura e palla prima di infilare la porta. Con nei pressi Juan Jesus, Samuel, Ranocchia e Cambiasso in recupero tutti beffati.
Giusto, il Cagliari non era rimasto a guardare dopo lo svantaggio e l'Inter ha giocato quasi venti minuti in contropiede, voluto o forzato, ma era contropiede. E il meglio doveva ancora arrivare perché Inter-Cagliari ha onorato il calcio fra errori e prodezze, poteva finire con una mezza dozzina di gol, a caso, neppure un pallone abbandonato a se stesso, battaglia continua, finale da caravanserraglio, tutti dentro la metà campo sarda, Inter con Palacio, Milito, Cassano e Coutinho, poi anche Alvarez, Agazzi bravissimo oltre ogni ragionevole dubbio. Eppure meglio di così non poteva mettersi, la palla in area di Cassano un invito perfetto, Palacio di testa aveva colpito facile per l'1-0 e poco prima Milito aveva calciato alto da buona posizione su rinvio di testa di Astori sugli sviluppi di un angolo. Sembrava tutto scritto.
Nell'arrembaggio finale l'Inter giocava calcio a cinque, fraseggi stretti al limite dell'area, un'occasione incredibile ad ogni azione, clamorosa per Milito che è riuscito a calciare sopra la traversa a porta vuota su centro basso di Nagatomo, era dentro l'area piccola. Nessun furto, il Cagliari ha fatto la partita della vita, ma all'Inter manca un rigore.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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