Ed è così che, dopo due sole giornate di campionato, la Juventus si trova da sola davanti a tutti. Unica squadra a punteggio pieno, avendo battuto ieri in trasferta il Verona (0-3) dopo avere fatto bottino pieno con lo stesso punteggio all'esordio contro il Como.
Nulla di trascendentale, per carità: altri avversari di maggiore caratura arriveranno presto domenica prossima, per dire, allo Stadium ci sarà la Roma comunque zoppicante vista finora ma intanto la creatura di Thiago Motta ha già messo un cuscinetto tra sé e le rivali. Le quali magari non sono ancora preoccupate, ma certo non possono dirsi entusiaste nel vedere la Signora tutta sola soletta in testa alla classifica. Così, in attesa degli ultimi movimenti di mercato sia in entrata che in uscita, i bianconeri hanno indossato il vestito bello: sei punti su sei e amici come prima.
A Verona, i bianconeri hanno studiato la situazione nei primi venti minuti per poi dilagare già nel primo tempo. Thiago Motta conferma Mbangula nel tridente d'attacco e lancia dal primo minuto l'altro baby Savona, prodotto del settore giovanile già visto all'esordio nel corso della ripresa. Il Verona, dopo la doppietta della settimana scorsa contro il Napoli, chiede nuovi miracoli a Mosquera e gol a Livramento: qualcosa i due combinano a inizio gara (bravo Bremer), ma Di Gregorio non deve preoccuparsi più di tanto. Locatelli fa coppia con Fagioli in mezzo al campo (Douglas Luiz parte ancora in panchina), Cambiaso gioca alto' a destra confermandosi Mr. Duttilità: Montipò deve impegnarsi su un destro a giro di Locatelli, Savona si vede annullare un gol per fuorigioco ma il pareggio dura poco. Locatelli ruba palla a Duda sulla trequarti (qualche protesta dei padroni di casa), Yildiz dipinge un assist per Vlahovic e il serbo festeggia il suo primo gol stagionale: tutto facile e anche esteticamente apprezzabile, così come lo è il raddoppio. Arrivato per merito dell'incontenibile Savona: Mbangula mette palla in mezzo dalla sinistra, il 21enne esterno indovina un colpo di testa per nulla facile e Vlahovic, provando a intervenire quasi sulla linea di porta, per poco non toglie la gioia del gol al giovane compagno.
Al riposo, insomma, la partita è già quasi in ghiaccio e la Signora pregusta la possibilità di sfatare il tabù trasferta di allegriana memoria, visto che era reduce da cinque pareggi e tre sconfitte.
Quando a inizio ripresa Mbangula sgasa sulla sinistra procurandosi un rigore sacrosanto permettendo a Vlahovic di festeggiare la doppietta personale, il match sostanzialmente si chiude: la concorrenza è avvisata, questa Juve fa già tremendamente sul serio.
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