Le due facce dell'Italia

Nessun Ct prima di Rino con il doppio attaccante. Il problema resta la difesa

Le due facce dell'Italia
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Il paradosso è che davanti alla tv il pubblico italiano si è divertito. Di sicuro è stato attratto dalla pazza serata del club Italia visti i numeri che certificano oltre 7 milioni di spettatori con il 39,1% di share e picchi del 47%, cifre da festival di Sanremo insomma. Per fortuna Rino Gattuso non si è divertito e alla fine dello scampato pericolo ha cercato di spiegare l'evento senza puntare il dito, come avrebbe dovuto fare invece, nei confronti del suo spogliatoio forse per non compromettere questo idillio. Ha dettato il ct: "Siamo troppo fragili, questo è un problema mio, non dei ragazzi. Io e il mio staff dobbiamo migliorare sui gol presi". È una pietosa scusa perché il miglioramento, se non avviene nel rendimento dei difensori chiamati a vestire la maglia azzurra, non può certo verificarsi con l'imposizione delle mani. E sul punto specifico c'è da registrare ancora una volta le critiche su Bastoni (e non tanto per l'autorete che può capitare). È vero che Mancini, la novità rispetto a Bergamo, non ha fornito un grande contributo. Forse bisognerà attendere da una parte l'arrivo di Buongiorno - non ancora al meglio - e magari il battesimo inglese di Leoni per offrire qualche candidatura in più a Gattuso e ai suoi collaboratori.

C'è poi un altro aspetto, e non è la prima volta che viene a galla in modo evidente e si tratta della condizione fisica. Israele andava al doppio degli azzurri, puntavano subito a uomo contro uomo così da costringere la panchina azzurra - con qualche ritardo - a modificare le posizioni tra Dimarco e Tonali ma senza riuscire a rammendare il buco perché non si trattava di uno solo. Si ballava ovunque. È bastato vedere, in occasione del secondo gol di Israele, come Salomon portasse a spasso gente del calibro di Politano per cogliere la differenza patita. E sul punto c'è un'altra osservazione da fare e cioè la prova di Sandro Tonali. È stato l'unico a non patire la differenza di passo rispetto ai rivali e forse la spiegazione è molto semplice e riguarda la preparazione e anche l'abitudine ai ritmi e all'intensità del calcio inglese. Su questo argomento bisognerà fare qualcosa in più della semplice verifica. Forse sarà di lezione allo stesso Gattuso in occasione della prossima sosta di ottobre quando gli toccherà anche in quella occasione il doppio impegno nel giro di qualche giorno.

L'unica vera gioia è quella dell'attacco.

E la scelta di Gattuso di puntare subito - e non solo per rimontare il deficit della differenza reti - sui due centravanti, uno al fianco dell'altro, è un merito da iscrivere al ct maturato fin dal primo giorno del suo incarico. In passato nessuno dei suoi colleghi ha mai pensato e attuato uno schieramento del genere. Ma per reggere meglio dinanzi a rivali di valore bisognerà trasformarlo in un 4-4-2.

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