Due frecce di Higuain al cuore del Napoli "È per te De Laurentiis"

Doppio Pipita: Juve in finale di coppa Italia L'undici di Sarri lotta, ma la vittoria è inutile

Due frecce di Higuain al cuore del Napoli "È per te De Laurentiis"

La dolce vendetta di Higuain: due gol ai fischi e agli insulti che oltre centomila napoletani (se contiamo anche quelli della gara di domenica) gli hanno riservato nel suo ritorno da ex. Due gol che proiettano la Juve alla terza finale consecutiva di Coppa Italia, con la prospettiva golosa (Lazio permettendo) di un filotto di vittorie mai riuscito a nessuno nel trofeo nazionale. Poco importa che poi la vittoria se l'è presa il Napoli, applaudito dai suoi tifosi a fine gara.

È stato il tema di discussione dell'intera quattro giorni napoletana e alla fine è proprio il Pipita a uscirne vincitore. Abulico e forse un po' abbandonato a se stesso nella partita di campionato, più determinato e soprattutto più assistito nella notte in cui il Napoli dice addio alla seconda competizione stagionale. Domenica aveva dovuto rompere il ghiaccio, al primo ritorno al San Paolo da avversario e aveva pagato pegno con una prova non proprio eccelsa. Ieri ha voluto quasi sfidare i suoi ex tifosi, ma soprattutto il suo ex presidente De Laurentiis. Così nel prepartita, al termine del riscaldamento nei quali aveva ricevuto lo stesso trattamento di 72 ore prima (l'insulto ogni volta che toccava palla), è uscito per ultimo dal terreno di gioco, ha messo le mani alle orecchie come per dire «non vi sento» e poi ha puntato per due volte l'indice verso la tribuna centrale e il settore dove siede il patron azzurro. Che dalla sua cessione ha ricavato 90 milioni, è bene ricordarlo, oltre che una piccola contestazione a inizio stagione, prima di sparare a zero sul Pipita diventato il traditore per l'intera piazza napoletana a causa della sua fuga verso l'odiata Juve («volevo vincere la Champions», così l'argentino nell'intervista al sito Uefa uscita proprio alla vigilia della sfida di ieri).

Poi nella prima ora della sfida di Coppa, l'uno-due che ha gelato il San Paolo. Che di reti così del Pipita ne ha viste tante in tre anni di militanza dell'argentino alle pendici del Vesuvio. Il primo gol, un bel destro per precisione e potenza che ha infilato l'incerto Reina, ha indirizzato la nuova notte incandescente di Fuorigrotta. Ancora un dito puntato verso la tribuna e poi posizione statuaria per ricevere l'abbraccio di tutti i compagni di squadra tranne Neto, troppo lontano per arrivare a festeggiare il Pipita. La seconda rete arriva con un tocco all'altezza del dischetto del rigore su assist di Cuadrado. Un altro gol dei suoi, il quarto in stagione al Napoli (a nessuna squadra l'attaccante argentino ha segnato di più) e stavolta nessun gesto polemico.

Al netto delle prodezze di Higuain e in una gara in cui cambiano ben 14 titolari rispetto alla sfida di campionato (ma non le maglie delle due squadre nè la presenza sugli spalti), il Napoli mostra la sua faccia migliore nel secondo tempo, quando però la qualificazione è già compromessa. I gol di Hamsik (ora a soli 3 reti da Diego Maradona), Mertens (realizzazione record dopo appena dieci secondi dal suo ingresso in campo per un evanescente Milik) e Insigne servono per vincere la gara - quest'anno il Napoli non era mai riuscito a segnare più di un gol ai bianconeri - e rendere meno amara un'eliminazione di fatto maturata già nel match di andata.

Partita più sporca nei primi 45', quando la Juve si è affacciata spesso nell'area del Napoli (quattro volte solo negli iniziali 6 giri di lancette) e ha rischiato solo su una conclusione ravvicinata di Callejon, più aperta e spettacolare nella ripresa con quattro gol e diversi capovolgimenti di fronte.

Nel finale si rivede la Juve prudente che difende il prezioso vantaggio, mentre Sarri spara tutte le cartucce proponendo anche Pavoletti e va all'assalto degli avversari. E in tutto questo, l'ennesima bravata di Mario Ferri, il tifoso invasore con la maglietta di Superman che appare sul terreno del San Paolo come aveva fatto anche in altri stadi europei e mondiali.

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