E Fede trasforma l'acqua in argento

Si tuffa con l'Italia 5ª e riemerge con la medaglia al collo: «Pensavamo fosse più difficile. Che brave Alice, Erika e Chiara»

Una Fede senza fine trascina l'Italia in una dimensione sconosciuta. Come solo può fare la divina. La staffetta 4x200, quella che rende l'idea della forza di un Paese nel nuoto, sale per la prima volta su un podio mondiale. È un argento ancora più vivo di quello che Federica ha vinto mercoledì nei 200sl. E fa sognare pensando a Rio 2016 perché questa staffetta è un mix perfetto di quello che serve a un gruppo vincente.

Alice Mizzau forse ha fatto il salto di qualità a Kazan. Dopo un mondiale da dimenticare ha scaricato tutto nella staffetta. E dopo una batteria da rivedere, ecco la prova di orgoglio. Alice è la mentalità. Poi in seconda frazione ecco Erica Musso, l'esordiente che si tuffa in acqua per la prima volta in una competizione internazionale. Erica è il coraggio. Quindi, Chiara Masini Luccetti che piazza una terza frazione da sogno, un secondo e venti dalle britanniche terze all'ultimo cambio. Chiara è l'effetto sorpresa. E infine Federica Pellegrini, nello sport è la donna d'Italia più forte di sempre. Fede è la classe.

La sei volte medagliata mondiale dei 200 ci regala un'altra rimonta stile Europei di Berlino l'anno scorso, vittima sempre la malcapitata Svezia. Allora Stina Gardell si vide superare per l'oro a doppia velocità a pochi metri dal traguardo, stavolta la vittima designata è Ida Marko-Varga. Fede innesca subito il turbo e s'invola all'inizio dell'ultimo “cinquanta” dopo aver ricevuto il testimone in quinta posizione. Saltate nei primi cento metri Gran Bretagna e Cina, si toglie lo sfizio di fare meglio del “mostro” Ledecky che l'aveva battuta nei 200. L'1'54''73, secondo tempo assoluto dietro alla svedese Sjostrom, non basta per battere gli Usa ma vale un argento.

Se mai ce ne fosse stato bisogno è la ciliegina da aggiungere alla torta di un compleanno numero ventisette memorabile, festeggiato mercoledì: «Non potevo chiedere di meglio. Due argenti... me ne renderò conto tra qualche mese – dice l'azzurra -. Abbiamo dato il massimo e non è stato nemmeno difficile. E dire che eravamo preparate al peggio». Vero capitano di questa staffetta Fede nel bloccare anche l'autocritica dell'esordiente Musso: «Potevi dare di più? Ma cosa dici? Va benissimo...». L'altro leader è la Mizzau che fa saltare il cerimoniale della premiazione post inno. Niente bandiere e selfie vietati sul podio, ma l'argento è talmente storico che dalla tasca di Alice spunta il telefonino. Il selfie attira anche americane e cinesi, e fa saltare le foto ufficiali. Poi la prima frazionista regala il suo sorriso: «Le cose vanno tirate fuori quando serve». E se la Musso resta letteralmente senza parole, la Masini Luccetti è al settimo cielo: «Sognavo la medaglia, dovevo dare tutto e ci sono riuscita».

Quindi Fede lancia lo stacchetto musicale per “rispondere” agli uomini di bronzo nella 4x100, al fidanzato Filippo Magnini. Cantano le ragazze e capitan Pellegrini si sbilancia: «Solo inclinando tutti i pianeti al giorno giusto e all'ora giusta potevamo farcela - racconta -. In gara non ho capito niente, guardavo solo la cinese. Addirittura un argento, una medaglia totalmente inaspettata».

La giusta chiusura della sua storia “mondiale” che ora avrà forse due passerelle: la 4x100sl “mista” con il fidanzato e la 4x100 mista femminile. Nel giorno in cui Lochte la eguaglia, sei volte di fila a medaglia ai Mondiali nei 200 misti, e un cinese vince per la prima volta i 100 stile libero, la standing ovation è sempre per la divina.

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