E la Juve spera: udienza per riaprire la curva

Cori razzisti, sospesa la sanzione. Esame del ricorso prima del match con il Napoli

E la Juve spera: udienza per riaprire la curva

Torino. Pavarolo è un comune di un migliaio di abitanti in provincia di Torino. Con squadra di Promozione annessa: cinque anni fa Federico Gatti, nuovo idolo del popolo juventino, giocava lì. Oggi è il nome nuovo della Signora, che ieri ha registrato la sospensione della decisione di chiudere il primo anello della tribuna Sud dell'Allianz Arena dopo i cori razzisti a Lukaku. L'udienza sul ricorso della Juve si terrà prima del 23, quando si giocherà la sfida casalinga con il Napoli. Gatti, fisicaccio di 195 cm, cattiveria agonistica in abbondanza e voglia di non mollare mai sono le caratteristiche che fanno del difensore il nuovo Torricelli', arrivato alla corte di Trapattoni direttamente dai dilettanti e poi salito sul tetto del mondo. Se Gatti riuscirà a fare altrettanto non lo si può sapere: intanto ha cominciato a scalare e, segnando la rete che ha regalato alla Juventus il successo contro lo Sporting Lisbona, permesso ai bianconeri di guardare con un po' di ottimismo il ritorno dei quarti di finale di Europa League in programma giovedì prossimo.

Storia del tutto particolare, la sua. Nato a Rivoli, a due passi dalla città della Mole, cresce nel settore giovanile del Toro per poi trasferirsi ad Alessandria: quindi ancora in giro per il Piemonte, dopo essersi sentito dire dalla società granata che non era il caso di insistere. E invece no: muratore e serramentista sì, ma con il fuoco del calciatore dentro e una passione infinita. Arrivavano così il Pro Patria in serie C e, la scorsa stagione, il Frosinone in B: «La vita è fatta di snodi il suo racconto -. Il mio percorso era questo e tutti quei no mi hanno portato alla Juve». Che in estate si è fatta preferire al Toro, tornato alla carica e squadra del cuore di nonno Domenico, suo primo tifoso scomparso pochi mesi fa: «Avevo già parlato con Juric, ma l'offerta della Juve ha cambiato le carte in tavola».

Allegri e Danilo come guide, tanta panchina per imparare, altrettanti allenamenti ai mille all'ora. Poi, quando Alex Sandro ha alzato bandiera bianca, il ruolo di centrale di destra nella difesa a tre. Fino alla rete di giovedì sera: dedicata al nonno, inevitabilmente.

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