St. MoritzPer lasciare posto alle Olimpiadi, la coppa si congeda con due storie di senso opposto. Da una parte la gioia di due sorelle austriache, dall'altra il muso lungo di un gentiluomo norvegese. In mezzo tanta Italia ancora appannata. Per mancanza di neve Sankt Moritz recuperava le gare di Garmisch Partenkirchen, Kranjska Gora rimpiazzava Maribor: il piano B ha però funzionato solo a metà. Il bilancio è di una discesa maschile e di un gigante femminile annullati stavolta, paradossalmente, per troppa neve, e di una gara, il gigante maschile di ieri, disputato ai limiti della regolarità data la neve molle e la scarsa visibilità. Di qui i mugugni: a vincere è stato Ted Ligety, che ha ritrovato smalto e distacchi abissali su Marcel Hirscher e Alexis Pinturault e sul migliore degli azzurri, Roberto Nani, sesto. Ma qualcosa stonava: ed era quel campione sempre pacato anche quando non vince, che ieri si aggirava quasi sconsolato al parterre. Lui è Aksel Lund Svindal, guida il ranking di discesa e superg, ma ieri, finendo fuori, ha subito il sorpasso di Hirscher che ora guida per 57 punti la classifica generale. Ma il punto non è questo. Svindal è sportivo e ama vincere sul campo così ieri non ha digerito il boccone amaro cucinato dalla Federsci che sarebbe orientata a non recuperare la discesa annullata sabato a favore di un city event in calendario ad Innsbruck due giorni dopo la chiusura dei Giochi.
Festeggiano invece in Slovenia Marlies e Bernadette Schild sul podio per la seconda volta insieme in questa stagione e sempre insieme a Frida Hansdotter la svedese che però in Francia finì seconda fra Marlies e Bernadette e invece ieri ha vinto la sua prima gara. Miglior azzurra Chiara Costazza, 8ª. In classifica generale, all'alba di Sochi è ancora Maria Riesch a condurre su Tina Weirather e Anna Fenninger. Il sipario dei Giochi si alza venerdì. Spasiba.
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