Due partite con la nazionale senza gol possono bastare. Per uno come Ronaldo, una specie di affronto da cancellare quanto prima. Risultato: dopo trentotto minuti di uno Juventus-Cagliari fino a quel momento equilibrato, il portoghese ha pensato bene che fosse giunto il momento di lanciare un segnale. Uno di quelli concreti, però: basta balletti al limite dell'area e finte più o meno fini a se stesse. Meglio mettere le cose in chiaro: palla ricevuta da Morata, un paio di esitazioni nel breve e destro all'incrocio dei pali o giù di lì.
Perché è anche piacevole vedere il Cagliari giocare partendo dalla propria area di rigore, non buttare via il pallone e quasi infischiarsene delle assenze di Godin e Nandez: quando però devi vincere, meglio avere dalla propria parte uno come CR7. Il quale durate la sua permanenza in Portogallo aveva anche girato uno spot pubblicitario travestito da rockstar con tanto di chitarra in mano sulle note di I Love Rock 'n' Roll: per un eventuale futuro da cantante ci sarà tempo, intanto meglio proseguire a segnare. Perché poi uno così mica si stufa: tempo quattro minuti e arrivava il bis, grazie a un tocco ravvicinato dopo colpo di testa di Demiral su angolo calciato da destra.
Sardi al tappeto, ottavo gol in cinque partite di campionato per il cinque volte Pallone d'Oro che il 6 gennaio scorso aveva realizzato proprio contro il Cagliari la sua unica tripletta nel campionato italiano - e Juve in carrozza. Una Juve che Pirlo aveva presentato con De Ligt all'esordio stagionale, Arthur ormai punto di riferimento davanti alla difesa, Bernardeschi (preferito a Chiesa) largo a sinistra e Morata partner di CR7: 4-4-2 puro e semplice, con evidenti tentativi di cambiare lato al pallone il più spesso possibile e una fase difensiva che ogni tanto faticava a coprire le ripartenze ospiti. Bernardeschi si vedeva annullato un gol per precedente fuorigioco di Morata, autore dell'assist: Cragno però, fino a quando Ronaldo non decideva di mettere la firma sulla gara, non doveva compiere chissà quali miracoli anche grazie alla buona guardia fatta da Walukiewicz e compagni. Distrarsi però un attimo al cospetto di un simile cannibale è peccato imperdonabile: la morbidezza' di Pisacane veniva così punita e il match si indirizzava in maniera definitiva, er di più con la Juve che a fine primo tempo si godeva anche il 70% di possesso palla.
Una traversa di Demiral e una conclusione quasi a botta sicura
di Bernardeschi inauguravano la ripresa, poi era Morata a fallire il 3-0 da ottima posizione: il Cagliari si vedeva annullato un gol di Klavan (fuorigioco di Marin a inizio azione), il resto era buono per passare il tempo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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