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E la Signora crolla sul campo. "Persi" sei punti in un giorno

Prima clamorosa sconfitta per Pirlo in campionato. Espulso Cuadrado, De Light va ko: Natale da incubo

E la Signora crolla sul campo. "Persi" sei punti in un giorno

Un martedì complicato, per la Juventus. Prima la sentenza del Collegio di Garanzia del Coni che obbligherà i bianconeri a sudarsi i tre punti contro il Napoli dimenticandosi quindi la vittoria a tavolino di qualche mese fa. Poi, nel gelo dello Stadium e dopo avere appreso anche dell'apertura di un'indagine della Procura Federale per la bestemmia di Buffon durante la partita di Parma, il ko del tutto inaspettato contro la Fiorentina: 0-3, contro una squadra che prima di ieri era stata la peggiore della serie A lontano dalle mura amiche e che in campionato non batteva in trasferta la Juve dal 2008.

Partita indirizzata dal gol immediato di Vlahovic, due minuti e mezzo dopo il fischio d'inizio: pennellata di Ribery, De Ligt e Bonucci imbambolati e terzo gol di fila per il baby serbo. Colpo di scena immediato, insomma. Che faceva seguito all'esclusione dall'undici di partenza bianconero di Rabiot, chiamato a scontare il turno di squalifica ereditato dal rosso di Roma-Juve dello scorso 27 settembre e che, se ieri fosse stato confermato il 3-0 contro il Napoli, avrebbe già estinto. Regolamento alla mano, il turno di stop andrà scontato nella prossima partita, a partire dalla mezzanotte del giorno della sentenza in poi. Quindi, sulla carta, Juve-Udinese del 3 gennaio: i bianconeri hanno viceversa deciso di escludere subito l'ex Psg, con il probabilissimo risultato di doverne però fare a meno anche in occasione della sfida contro i friulani.

Comunque sia, Viola subito avanti: Borja Valero e Ribery - grandi vecchi dai piedi e dalle letture ancora oltre la media regalavano serenità ai toscani schierati con la difesa a cinque, mentre la Juve pativa il colpo e rischiava di subire anche il secondo gol per mano di Amrabat. Quindi, la Signora decideva di complicarsi ancor più la serata: l'espulsione di Cuadrado per un'entrataccia su Castrovilli era ineccepibile e Pirlo doveva immaginare la rimonta giocando una settantina di minuti in inferiorità numerica: dentro Danilo e fuori Ramsey per cominciare, con tanto nervosismo annesso e l'arbitro La Penna in difficoltà nel gestire il tutto. La Fiorentina si divorava almeno un'altra volta il 2-0 quando Szczesny deviava sul palo una conclusione di Castrovilli, poi toccava a Ronaldo stuzzicare Dragowski in un paio di circostanze.

Per garantirsi più corsa ed equilibrio, Pirlo nella ripresa sceglieva Bernardeschi per Morata: CR7 segnava in fuorigioco e reclamava un rigore, Pulgar (entrato per Borja Valero) sfiorava il raddoppio, Chiesa provava a sfondare sulla destra. Entrava anche Kulusevski, ma era la Viola a gioire ancora: cross di Biraghi, liscio di Bonucci e autogol di Alex Sandro. Alla Juve non restavano che mille proteste per un atterramento in area di Bernardeschi e l'umiliazione del terzo gol subìto da Caceres, uno dei tanti ex della serata. Prandelli, per la cronaca, aveva fin qui raccolto tre punti in sei gare e non vinceva una partita in A dal 17 marzo 2019: all'epoca guidava il Genoa, vincitore 2-0 proprio sulla Juve.

Il destino, a volte.

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