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E Thiago Motta ritrova l'Inter per vendicarsi. La prima volta gli fece saltare la panchina

Due anni fa uno degli eroi del Triplete perse a San Siro, il Genoa lo cacciò. Ora con lo Spezia la storia può avere lo stesso finale

E Thiago Motta ritrova l'Inter per vendicarsi. La prima volta gli fece saltare la panchina

Il panettone andato di traverso, tra l'amaro ritorno a San Siro e l'esonero da allenatore del Genoa qualche giorno dopo. Il Natale di due anni fa Thiago Motta se lo ricorda bene, nella memoria resta un sonoro 4-0 rimediato dall'Inter nella sua vecchia casa, quella del memorabile Triplete datato 2010. Tre stagioni con la maglia nerazzurra, 83 presenze e 12 reti, senza pensare che il corso della storia poteva andare diversamente. Come raccontato da lui stesso: «Nel 2009 mi ero già accordato con la Roma, che offriva di più e si era mossa in anticipo. Poi mi chiamò Mourinho, Preziosi lavorò per cedermi all'Inter insieme a Milito e da lì è nato un pezzetto di Triplete». Con un rammarico che riaffiora ancora oggi: «Non aver giocato la finale di Champions a Madrid contro il Bayern Monaco». Era squalificato, dopo il rosso diretto rimediato in semifinale a Barcellona per il discusso scontro con Busquets.

Il passato glorioso non si dimentica, quella bocciatura alla guida del Grifone brucia ancora, ma oggi l'allenatore classe 1982 ci riprova al timone dello Spezia. E l'asticella è ancora più alta, visto il ritmo imposto dalla squadra di Simone Inzaghi nelle ultime partite tra campionato e Champions. Il vento spira a favore di Handanovic e compagni, sulla carta (prima dell'inizio del turno infrasettimanale) si sfidano il miglior attacco e la peggior difesa: 34 le reti segnate dall'Inter, 32 quelle incassate dai liguri, alle prese con le sabbie mobili della zona retrocessione e un calendario che entro Natale prevede, oltre ai campioni d'Italia, anche Roma e Napoli.

I nerazzurri invece sono in marcia, l'idea neanche tanto nascosta è quella di agguantare il primato grazie a una road map che non prevede scontri diretti da qui alla sosta invernale. L'unico grattacapo di Inzaghi riguarda la difesa, visti i recenti forfait di Darmian e Ranocchia, bloccati rispettivamente da un risentimento muscolare al retto anteriore e all'adduttore. Fermo ai box rimane anche De Vrij, così stasera potrebbe comporsi il terzetto Skriniar-Bastoni-D'Ambrosio, con Dumfries e Dimarco lanciati a tutta fascia. Quel che serve ai nerazzurri è la continuità e oggi - in caso di esito positivo - Inzaghi per la prima volta potrebbe vincere tre partite di fila in campionato da quando siede sulla panchina che fu di Antonio Conte.

Bisognerà blindare la porta, visto che i nerazzurri quanto a gol fatti viaggiano a ritmi record e hanno portato il conteggio a 33 partite consecutive di A con almeno una rete. Accanto a Lautaro per stasera è ballottaggio tra Dzeko e Correa. Di certo per Provedel non sarà una serata facile. E tantomeno per l'ex Thiago Motta.

Nerazzurro dentro, ma affamato di punti e rivincita.

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