nostro inviato a Monza
Nel parco c'è un pilota che sta bene, che continua a ripetere di stare benissimo, un pilota che non smette di rassicurare tutti, un pilota che si è persino stancato di ribadirlo ogni tre per due eppure, pazientemente, a chi domanda, praticamente tutti, continua a spiegare che solo «la sera dell'incidente di Spa, domenica scorsa, avevo mal di schiena, ma la mattina dopo ecco che già stavo a posto e non avvertivo più nessun dolore». Il pilota in questione è ovviamente Alonso nostro, Alonso della Rossa e d'Italia, Alonso che qui a Monza ci ha vinto due volte, una da nemico griffato McLaren quando fra l'altro erano i tempi tesi della spystory fra il Cavallino e la casa inglese, e una nel 2010, prima stagione con la Ferrari, «il ricordo più bello che ho» dice e sorride. Ricordo che vorrebbe rinverdire al più presto «perché anche se in Ungheria e a Spa eravamo a 8 decimi dalla pole, qui faremo il massimo per puntare al podio e poi se tutto dovesse proprio andare bene di certo rivincere questa gara sarebbe meraviglioso e sarebbe un modo per dare qualcosa in cambio a questo pubblico che ci segue così tanto».
E questo alla voce buoni sentimenti, riconoscenza e sogni di gloria e di mondiale, visto che lo spagnolo, nonostante i punti persi per il botto al via di Spa con killer Grosjean, killer, come noto, sospeso per una gara (al suo posto sulla Lotus Jerome D'Ambrosio), guida la classifica con 24 punti su Vettel che giura «l'obiettivo è imparare dagli errori e riprendere Fernando». Già, Vettel, «è su di lui che adesso dovremo concentrarci» precisa Fernando in un botta e risposta a distanza, raccontando poi del pacchetto aerodinamico portato qui e dedicato tutto al veloce tracciato brianzolo. Un Fernando che però tiene molto a togliere certi grilli dalla testa agli amanti dei numeri, a chi gli fa per esempio notare che potrebbe conquistare il titolo anche senza più vincere gare: «Vero solo nel caso trionfassero diversi piloti, ma con una McLaren così non ti puoi mettere a fare questi ragionamenti...».
McLaren veloce, McLaren che ha vinto a Budapest e a Spa, McLaren che preoccupa molti avversari e stuzzica i palati fini ma a quanto pare non sembra solleticare più di tanto il suo Lewis Hamilton che vuole un ritocco dell'ingaggio. Nel frattempo il fuoriclasse britannico sta sfogliando la margherita titillato, a quanto si sussurra, non solo dai colori dei petali Mercedes (visto che Schumi è dato ritirante) quanto da ricche bollicine. Perché è di questo che si vocifera. Settimane orsono, patron Ecclestone avrebbe fatto da gran cerimoniere per avvicinare F1 e Coca Cola. Sì, il Circus e la bibita più bibita di tutte. Sembra accertato che negli States, probabilmente in occasione del Gp del Canada, il patron delle corse abbia ospitato sul suo aereo un paio di super manager della compagnia della bollicina. Sul tavolo, oltre all'interessamento per la F1, ci sarebbe addirittura un possibile sbarco in veste di sponsor Mercedes. Tempo fa il colosso Usa era stato associato anche alla McLaren, però già sponsorizzata da una compagnia che produceva bibite. Con Mercedes il problema non ci sarebbe.
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